Attualità
2 Ottobre 2025
Adi, Flc Cgil, Udu e Link intervengono e tornano a chiedere a Unife di interrompere i rapporti con Israele

Abbordaggio alla Sumud Flottila. “Estrema gravità e in violazione del diritto internazionale”

di Redazione | 2 min

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“Un fatto di una gravità estrema”. Così Adi, Flc Cgil, Udu e Link definiscono “l’abbordaggio e l’aggressione armata, avvenuta nella sera del 1° ottobre 2025 ad opera dell’esercito israeliano contro le navi civili dell’equipaggio della Global Sumud Flottilla”.

Oltre alla gravità sottolineano che si tratta di un atto “in violazione del diritto internazionale e della Costituzione italiana, che mette a repentaglio la libertà e l’incolumità di numerosi cittadini e cittadine italiane”.

Tornano così a ribadire la posizione e le richieste fatte alla rettrice dell’Università di Ferrara e al Senato accademico lo scorso 19 settembre. Ora, con Laura Ramaciotti eletta presidente Crui, le chiedono anche di trattare questi temi anche in questa sede.

Chiedono che vengano condannati “l’uso della forza militare e gli atti di genocidio perpetrati dal governo e dall’esercito di Israele nella Striscia di Gaza” ma anche “l’impegno a promuovere un appello ai titolari di responsabilità politiche e di governo in Italia per garantire la piena attuazione di tutte le risoluzioni ONU relative ai rapporti fra Palestina e Israele”.

Poi la specifica sulla Crui per cui si chiede “l’impegno a promuovere presso il Mur e in qualsiasi sede istituzionale, di una posizione condivisa delle Università italiane a sostegno dell’autodeterminazione del popolo palestinese e del riconoscimento dello Stato palestinese”.

Vogliono “la sospensione immediata degli accordi istituzionali con Università israeliane già attivati e i progetti accademici che coinvolgono studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori presso l’Università di Ferrara” e “l’impegno a non intraprendere nuovi accordi istituzionali, né a rinnovare gli accordi in essere, con università, istituzioni ed enti israeliani direttamente coinvolti o conniventi con i fatti descritti”.

Chiedono infine “la pubblica condivisione delle ragioni dello sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati proclamato per l’intera giornata del 3 ottobre”.

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