Attualità
2 Ottobre 2025
La vicedirettrice del settimanale risponde alle accuse di "mancato contraddittorio" nel panel con la relatrice Onu: "Qui si fanno approfondimenti, non finti dibattiti"

Polemica su Albanese a Internazionale. Nielsen: “Niente talk show”

di Elena Coatti | 2 min

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Alla conferenza stampa di presentazione del Festival di Internazionale di Ferrara, in programma dal 3 al 5 ottobre, la vicedirettrice Chiara Nielsen ha risposto alle domande sulle polemiche nate attorno all’incontro con Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per i Territori palestinesi, che venerdì presenterà il suo libro “Quando il mondo dorme” al teatro Comunale.

La questione era stata sollevata da una lettera dell’associazione Italia-Israele Scaligera Estense, firmata dal presidente Marco Leati e dalla vicepresidente Federica Iaria e pubblicata da Il Resto del Carlino, in cui si contestava “un monologo a senso unico” e si chiedeva la presenza di esperti in contraddittorio.

Interpellata, Nielsen ha replicato spiegando l’approccio del festival: “Su questo tema, come su tutti gli altri, da 19 anni noi siamo contrari al formato del talk televisivo, quello in cui si fa finta di discutere da diverse posizioni, ma in realtà si gridano slogan da una parte e dall’altra. Chi ascolta non ne esce arricchito da quel confronto. Per questo, se controllate il programma, anche quest’anno ci sono meno panel a tre voci: molto spesso non scegliamo persone sulla base di posizioni antagoniste, ma complementari”.

A proposito del genocidio in Palestina, Nielsen ha aggiunto: “Visto che la sensibilità, in questo momento, è così polarizzata, abbiamo pensato di proporre un incontro su Israele, sul quale ci sembrava riduttivo parlarne solo in termini di guerra. Ovviamente il conflitto è un tratto importante, ma volevamo capire di cosa è fatta quella società, quali sono le sue componenti, come si confrontano, come vivono la loro politica e, certamente, come stanno vivendo quello che succede a Gaza”.

Nella giornata di sabato, saranno infatti presenti il giornalista israeliano Meron Rapoport, in dialogo con la storica Anna Foa, e, nel pomeriggio, la scrittrice e giornalista israeliana di Haaretz, Amira Hass, in un panel dedicato al Medio Oriente.

“Non credo che il contributo di un evento si riduca al canto e al controcanto – puntualizza Nielsen -. Non è così che pensiamo gli incontri”. Quanto al ruolo del pubblico, “sarà il moderatore a porre domande critiche e, soprattutto, la platea potrà intervenire“.

“Come giornale abbiamo una linea editoriale – conclude la vicedirettrice -. Spesso pubblichiamo anche cose con cui non siamo d’accordo, se le riteniamo interessanti. Ma non daremo mai spazio a un negazionista dell’Olocausto, né a un razzista: non crediamo siano posizioni che meritino spazio. Dentro un dibattito ci devono essere posizioni diverse, ma sempre nel solco dell’approfondimento”.

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