Attualità
2 Ottobre 2025
Dal 3 al 5 ottobre al via la 19esima edizione con voci da tutto il mondo. La direttrice Nielsen: "Un invito alla speranza". Il presidente La Corte: "Evento ancora gratuito, non è scontato"

Ferrara torna capitale del giornalismo con Internazionale

di Elena Coatti | 3 min

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Ferrara si prepara ad accogliere la 19esima edizione del Festival di Internazionale, in programma dal 3 al 5 ottobre. A fare da filo conduttore sarà l’immagine scelta quest’anno per il logo: il consueto piccolo mondo che, come spiega la direttrice Chiara Nielsen, “porge un fiore, ispirato alla celebre foto della giovane ragazza vietnamita che porge un fiore ai soldati”. “È un invito a cercare soluzione non violente – continua – e a immaginare nuove strade di speranza in tempi così fragili e pericolosi”.

Ad aprire la conferenza stampa di presentazione è l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli che ringrazia Internazionale per “trasformare Ferrara in una piccola capitale e punto di riferimento per il giornalismo”. Aggiunge che “in questo scenario fragile, attraversato da conflitti e disuguaglianze, la cultura e il dialogo diventano una forza vitale e trasformativa, dalla quale può nascere la pace”.

Nel presentare il programma, Nielsen sottolinea che il festival nasce dalla volontà di affrontare le crisi contemporanee senza dimenticare le storie più nascoste: “Chi l’avrebbe mai detto che nel 2025 saremmo stati ancora qui a parlare di Ucraina e Gaza? Ma parleremo anche di Sudan, Haiti e di tanti conflitti dimenticati. Vogliamo raccontare non solo la guerra, ma come le società reagiscono e cambiano sotto il peso della violenza”.

Accanto alla cronaca internazionale, il festival darà ampio spazio alla cultura: dalla letteratura italiana con Domenico Starnone e Nadia Terranova, al rapporto tra guerra e scrittura con l’autore francese Mathias Enard, fino a un confronto generazionale sulla comicità tra Serena Dandini ed Edoardo Ferrario.

Tra le presenze già attese figura anche la relatrice speciale Onu Francesca Albanese, che interverrà sul tema dei diritti umani a Gaza presentando il suo ultimo libro “Quando il mondo dorme”, intervistata da Francesca Gnetti. La presidente di Arci Ferrara, Francesca Audino, sottolinea “l’orgoglio di ospitare in città voci come quella di Albanese e di Luciana Castellina che – aggiunge – con la loro integrità e competenza stanno scrivendo la storia”.

La direttrice Nielsen annuncia, inoltre, una delle principali novità di quest’anno: “Ci siamo accorti che mancava uno spazio per gli adolescenti. Nasce così Fuoriclasse, dedicato ai ragazzi dai 14 ai 19 anni, che quest’anno discuteranno soprattutto di intelligenza artificiale, una tecnologia che sta già trasformando la loro vita quotidiana”.

Dal canto suo, Giovanni La Corte, presidente dell’associazione Internazionale a Ferrara, ricorda l’impegno organizzativo: “Siamo arrivati alla 19esima edizione e il festival è ancora gratuito. Non è scontato, è frutto di grandi sacrifici e del sostegno delle istituzioni e degli sponsor. Auspichiamo che anche in futuro il mondo dell’imprenditoria ci supporti sempre di più”.

Tra i sostenitori, c’è la Camera di commercio Ferrara e Ravenna, di cui il vicepresidente Paolo Govoni ricorda orgoglioso che è dal 2013 che l’ente supporta l’evento. “Siamo abituati a pensare che lo sviluppo sia fatto di numeri e bilanci – afferma Govoni -. Ma senza contenuti non esiste crescita. La cultura è un catalizzatore dell’economia e Internazionale è un faro che da Ferrara si apre al mondo”.

Il festival si conferma sempre più intrecciato con il mondo accademico e la provincia. Il prorettore Marco Luca Pedroni parla di un “laboratorio globale di costruzione del pensiero”, mentre l’assessora di Portomaggiore, Francesca Molesini, e la consigliera di Cento, Paola Bergamini, ribadiscono l’importanza di coinvolgere scuole e studenti nel percorso dell’evento, “perché la conoscenza e l’approfondimento sono l’unico antidoto alla superficialità del presente”.

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