“Ho sentito il grido di rabbia e di aiuto dei risparmiatori traditi nel 2015”. Con queste parole Milena Zaggia, del Movimento risparmiatori traditi, ha aperto la conferenza stampa in residenza municipale. Un incontro molto partecipato, che ha fatto il punto sulla battaglia degli ex azionisti Carife a pochi giorni dalla scadenza cruciale del 22 novembre 2025, termine ultimo per interrompere la prescrizione e guadagnare dieci anni di tempo per far valere i propri diritti di risarcimento.
È infatti in atto una vera e propria corsa contro il tempo. Ad oggi sono state già spedite oltre duemila lettere interruttore – tra raccomandate e Pec – grazie al servizio gratuito messo a disposizione dal Punto interruzione prescrizione Carife sostenuto dal Movimento sopracitato e dal Centro consumatori Italia. Una mobilitazione imponente, che ha coinvolto soprattutto quei cittadini rimasti esclusi dal Fondo indennizzo risparmiatori (Fir).
“Molti di loro – ha spiegato Zaggia – non avevamo mai presentato domanda al Fir, spesso perché non informati o perché respinti per questioni burocratiche. Ora hanno un’ultima occasione per far valere i propri diritti. Ma la risposta di Bper è stata deludente: comportamenti dilatori, richieste di documenti già prodotti anni fa, perfino la dichiarazione di smarrimento di atti essenziali. Tutto questo non può essere considerato semplice disorganizzazione”.
La vicenda Carife si inserisce in un contesto di rimborsi già parzialmente riconosciuto attraverso il Fir, che ha indennizzato con il 30% (più il 10% in caso di arbitrato favorevole) gli ex azionisti. Tuttavia, chi non ha potuto accedere al Fondo resta oggi senza tutela se non avvia la procedura di interruzione della prescrizione.
Gli avvocati Massimo Cerniglia e Alessandro Caponi hanno ribadito che la giurisprudenza si sta muovendo in favore dei risparmiatori. “La sentenza n. 33416/2023 della Cassazione – ha sottolineato Cerniglia – ha riconosciuto la legittimità passiva di Bper, chiamandola a risarcire i danni subiti dagli azionisti Carife. È un cambio di rotta che può aprire nuove prospettive”. Caponi ha poi aggiunto: “La Cassazione ha chiarito che la prescrizione decennale decorre dall’azzeramento dei titoli, quindi dal 22 novembre 2015. Significa che nessuno deve scoraggiarsi: le lettere interruttore sono valide e fondamentali per guadagnare altri dieci anni”.
Rosario Trefiletti, Presidente nazionale del Centro consumatori Italia, ha rivendicato il lavoro di anni a fianco dei cittadini: “Non chiediamo privilegi, ma giustizia. Le nuove banche che hanno acquisito sportelli e clienti non possono sottrarsi alle loro responsabilità. È inaccettabile che migliaia di famiglie abbiano visto azzerati i risparmi di una vita mentre i responsabili politici e bancari restano indenni. Pretendiamo risarcimenti equi e nuove regole che impediscano il ripetersi di simili scandali”.
Durante la conferenza è intervenuto collegandosi a distanza anche il senatore Alberto Balboni, presidente della Commissione affari costituzionali, annunciando un incontro pubblico di studio e confronto il prossimo 18 ottobre alla Camera di Commercio di Ferrara.
Il movimento delle associazioni ferraresi ha voluto quindi rilanciare un messaggio chiaro: “I cittadini non possono continuare a pagare gli errori politici e le speculazioni altrui”. Come ha ricordato Zaggia in chiusura: “Non ci fermeremo finché la verità e la giustizia non saranno riconosciute. Questa battaglia non è solo dei risparmiatori, ma di tutta la comunità”.
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