L'inverno del nostro scontento
1 Ottobre 2025

«Io, attivista ebreo, sulla Global Sumud Flotilla nello Yom Kippur»

di Girolamo De Michele | 3 min

Leggi anche

Pubblico la penultima delle lettere che l’attivista David Adler sta inviando dalla Global Sumud Flotilla (fonte: IL DISERTORE, il substack di Bifo)

Oggi vi scrivo una lettera molto personale, una lettera su cosa significhi per me essere ebreo in una missione che arriverà nella “Zona Rossa” durante lo Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico. Non scrivo quasi mai “come ebreo”. Condivido la stanchezza di essere costretto a mettere al primo posto i sentimenti ebraici, quando un genocidio è stato commesso in nome dell’”interesse nazionale” sionista e quando attivisti sono stati arrestati, torturati e deportati in nome della nostra “sicurezza”. Ma oggi mi sono sentito in dovere di scrivere su quel registro, come uno dei pochi ebrei in questa missione, che riunisce oltre 500 persone provenienti da più di 40 paesi in tutto il mondo. Credo che la tempistica della nostra flottiglia non sia casuale. Al contrario, credo che sia una benedizione il fatto che ci stiamo avvicinando all’intercettazione all’inizio dello Yom Kippur, il nostro giorno annuale di espiazione, che ci invita a riflettere sui nostri peccati e su cosa si può fare per ripararli nello spirito del tikkun olam.

Come possiamo espiare ciò che è stato commesso in nostro nome?

Come possiamo chiedere perdono per i peccati che si moltiplicano di ora in ora, mentre bombe e proiettili piovono su Gaza? Come potremmo prendere sul serio il nostro mandato di “guarire il mondo” quando lo Stato di Israele è così determinato a distruggerlo? Se c’è una parte della Torah che ricordo ancora, è questo obbligo che ci impone: “Giustizia, giustizia perseguirai”. Come potremmo restare a guardare mentre lo Stato di Israele perverte questo sacro obbligo, sovrintendendo all’olocausto del popolo palestinese?

Mi sono unito a questa flottiglia come qualsiasi altro delegato, per difendere l’umanità, prima che sia troppo tardi. Ma a Yom Kippur, mi viene ricordato che sono qui anche perché la mia eredità ebraica lo richiede.

Da adolescente, mio ​​nonno Jacques Adler (nella foto) si unì alla resistenza parigina contro i nazisti, rischiando la vita per sabotare le loro operazioni, mentre i suoi amici e familiari venivano mandati a morire nei campi di concentramento.

Questa è la tradizione a cui sono chiamato, e la definizione di “giustizia” che mi sembra fedele alla mia identità ebraica, poiché la stessa furia genocida che ha preso di mira i miei antenati è ora assunta dalle sue principali vittime.

Yom Kippur è un giorno di digiuno, un modo per manifestare la nostra espiazione in forma fisica. Ma negli ultimi due anni, la popolazione affamata di Gaza non ha avuto altra scelta che rinunciare al pane quotidiano.

Se le forze israeliane ci intercettano a Yom Kippur, allora vedremo cos’è la vera espiazione.

Non digiunare in tutta comodità mentre si fanno morire di fame i propri vicini. Non pregare mentre si sganciano bombe sulle loro teste.

Espiazione significa azione. Quindi, mentre il sole tramonta stasera e inizia il digiuno, spero che i miei confratelli ebrei si uniscano a me nel ridefinire il loro approccio all’espiazione, insieme alla preghiera silenziosa, e verso un’azione coraggiosa per porre fine a questo orribile genocidio.

G’mar chatima tova.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com