Venerdì 10 ottobre ore 17.30, nella Sala dell’Oratorio San Crispino della libreria Libraccio in Piazza Trento e Trieste a Ferrara, torna la Storia svelata dal prezioso lavoro di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella, due tra i più autorevoli giornalisti e ricercatori italiani specializzati in storia contemporanea e intelligence.
Ne parleranno insieme Giovanni Fasanella autore e Riccardo Forni giornalista di ferraracivicaculture.org ideatore della presentazione.
Il libro uscito nel maggio di quest’anno nelle librerie e nelle edicole insieme al Corriere della Sera è stato rapidamente esaurito confermando interesse e apprezzamento del pubblico. Questa seconda edizione continua a collezionare presentazioni con una agenda ormai prossima al Natale.
“La Maledizione Italiana” s’inserisce nel solco della ricca produzione di Cereghino e Fasanella sulla potente influenza britannica nelle vicende italiane documentata da fonti indiscutibili che trovano conferma nella rilettura della storia italiana offerta da “Nero di Londra”, presentato a Ferrara nel 2023, che ci spiega come da Caporetto alla marcia su Roma l’intelligence militare britannica abbia creato il fascista Mussolini.
Non è quindi, un caso se, tra le figure chiave del rapporto con la Gran Bretagna analizzate nelle prime pagine del saggio “La Maledizione Italiana”, emerga il ruolo politico di Italo Balbo, gerarca fascista ferrarese anglofilo, che già negli anni Trenta si opponeva alla deriva filotedesca del regime.
Balbo, favorevole a un rapporto privilegiato con la Gran Bretagna e ostile all’alleanza con Hitler, entrò progressivamente in rotta di collisione con Benito Mussolini, fino a diventare uno dei principali antagonisti interni alla politica filotedesca del fascismo.
Il libro ricostruisce le sue scelte, le tensioni con il Duce e il loro significato nel più ampio gioco di equilibri internazionali che avrebbe segnato il destino dell’Italia.
Le prime ottanta pagine del libro d’inchiesta svelano fondamentali retroscena del periodo legato alla fine della Seconda Guerra Mondiale mettendo a fuoco il difficile e complicato esordio del ruolo politico italiano di Alcide De Gasperi, poi protagonista assoluto della transizione italiana.
Prima ancora della nascita della Repubblica, in piena “guerra civile” (1943-45), De Gasperi svolse un ruolo determinante nella selezione e formazione del futuro gruppo dirigente della Democrazia Cristiana, guidando il partito verso una linea democratica e occidentale. Il libro ricostruisce i suoi fondamentali rapporti con gli Stati Uniti, che videro in lui il garante della futura collocazione atlantica dell’Italia, ma anche il difficile dialogo con il Vaticano, tra diffidenze iniziali di Papa Pio XII e appoggio discreto di alti prelati che ne favorirono la leadership.
In questo delicato equilibrio, De Gasperi tesse una fitta rete di relazioni interne: Attilio Piccioni, Giulio Andreotti, Aldo Moro, Amintore Fanfani, Giuseppe Dossetti, Giovanni Gronchi, Ezio Vanoni, Mario Scelba, Paolo Emilio Taviani e, non ultimo, Enrico Mattei: la futura classe dirigente della Democrazia Cristiana e dell’Italia.
Con ciascuno di loro stabilì rapporti decisivi per la definizione della linea politica e per l’assetto della futura Repubblica, tra convergenze strategiche, rivalità personali e diverse visioni sul ruolo dell’Italia nello scenario internazionale.
Oggi, sappiamo per certo che gli obiettivi della liquidazione politica di De Gasperi e del suo erede designato, Attilio Piccioni, furono raggiunti anche grazie a due scandali innescati dalla “macchina del fango” dei Servizi Segreti inglesi sulla base di bugie e falsi: il caso Wilma Montesi, la ragazza trovata morta su una spiaggia del litorale laziale in cui era stato coinvolto il figlio di Piccioni, Piero, e le lettere apocrife di De Gasperi, pubblicate dal giornale Candido, nelle quali chiedeva agli alleati di bombardare Roma occupata dai tedeschi per indurre la popolazione civile a insorgere.
Dalla lettura si possono cogliere anche inquietanti analogie tra il ciclo politico di De Gasperi (1944-1954) e quello di Aldo Moro (1962-1978) figura, questa, cui gli autori hanno dedicato inchieste frutto di un approfondito studio sempre di documenti da archivi desecretati.
Se riflettiamo sulle ragioni profonde che portarono alla “uscita di scena” di Moro, probabilmente comprenderemo che l’ostilità a De Gasperi fu il primo atto di una guerra politico-economica contro il nostro Paese culminate con la scomparsa di Mattei e poi di Moro.
E dopo Moro, iniziò la parabola discendente che porto alla fine della Prima Repubblica, allo smantellamento della sua potenza industriale e produttiva e all’inesorabile declino del profilo geopolitico dell’Italia nel Mediterraneo e nel Medio Oriente.
Questa è “la maledizione italiana”: un destino che accomuna molti statisti, leader di diversa estrazione politica, figure imprenditoriali di spicco del nostro Paese che sono entrati in rotta di collisione soprattutto con gli interessi dell’Impero Britannico perché incarnavano un’azione forte a sostegno dell’interesse nazionale, inserita in una visone strategica proiettata in un contesto internazionale per noi off-limits (le altre sponde di Adriatico e Mediterraneo, Africa, Medio Oriente).
E tutti hanno fatto una brutta fine, costretti a uscire di scena prematuramente: chi per morte violenta o suicidio, chi per via giudiziaria, chi travolto dalla macchina del fango, chi per una “divina provvidenza”. E questa non è solo storia, ma anche cronaca di questi anni.
«La nostra ricerca dimostra -spiegano gli autori. che l’Italia, sin dalla nascita della Repubblica, ha pagato un prezzo altissimo per la sua posizione strategica. Una “maledizione” che ancora oggi condiziona le scelte di politica estera. E solo il metodo dell’archivio, delle fonti desecretate, permette di separare i fatti dalle narrazioni».
Il volume nasce, quindi, da un lavoro di ricerca di straordinaria importanza, frutto di anni di studio e di una rigorosa interrogazione degli archivi ufficiali in Gran Bretagna, Stati Uniti e Italia; con questo metodo, gli autori portano alla luce fatti storici con documenti che riscrivono pagine cruciali della nostra vita.
Il libro-inchiesta “La Maledizione Italiana” è una contro-storia, raccontata da giornalisti d’inchiesta con fatti reali, approfondita e contestualizzata che mira a svelare aspetti nascosti di eventi e problematiche sociali, economiche, politiche, etiche dell’Italia offrendo un’informazione completa e critica al pubblico.