Prosegue il processo con l’accusa di diffamazione aggravata a carico di Diego Marescotti, ex candidato del Partito Democratico alle ultime elezioni comunali, finito alla sbarra per aver lasciato un like a un commento pubblicato sotto a un post che aveva pubblicato sul proprio profilo Facebook, dove uno dei suoi follower attribuiva – senza farne direttamente il nome – a Pino Rauti, ex segretario del Movimento Sociale Italiano, la paternità della strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969.
Ieri (30 settembre) mattina infatti, al termine dell’udienza predibattimentale, la giudice Sandra Lepore ha disposto la prosecuzione del giudizio a carico dell’attivista dem. La decisione segue l’imputazione coatta che era stata ordinata dal gip Silvia Marini, dopo l’opposizione alla richiesta di archiviazione inizialmente avanzata dalla Procura. L’opposizione era stata presentata dall’avvocato Alberto Balboni, legale di Isabella Rauti, figlia dell’ex deputato, che si è costituita parte civile.
I fatti risalgono al 5 febbraio 2023 quando, sulla sua bacheca, il militante Pd lamentò di essere stato bloccato dal senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia per aver postato – sulla pagina Facebook di quest’ultimo – “l’elenco di tutti quegli esponenti di Fratelli d’Italia che sono stati indagati, o arrestati o condannati anche per legami con mafia e ‘Ndrangheta“.
È in questo contesto che si inserì il commento di uno dei follower: “Già che c’eri, potevi ricordargli la figlia sottosegretaria alla Difesa, del (sic) ex Segretario dell’M.S.I – D.N mandante della strage di Piazza Fontana nel 1969 che, fu decisa a Roma in una saletta dell’Hotel Parco dei Principi, visto è (sic) considerato che, parlano del pericolo di terrorismo Anarchico”.
Il commento ricevette dodici like, tra cui quello dell’ex candidato dem.
Inizialmente, come già ricordato, la Procura di Ferrara aveva chiesto l’archiviazione per la vicenda, giustificandola con “l’assenza di prova della volontaria adesione dell’indagato alle espressioni lesive dell’altro utente” ma,a seguito dell’opposizione alla richiesta del pm presentata dalla parte offesa, il gip aveva infine deciso di mandare a processo Marescotti.
La prima udienza del processo è fissata per il 18 novembre.
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