Copparo. Non bastano i primi segnali di apertura ai mercati internazionali, a partire da quello canadese, per dissipare le preoccupazioni sul futuro di Berco. “Non ci lascia tranquilli il fatto che la situazione aziendale continui a essere difficile. I conti non migliorano, nonostante il calo del costo del lavoro dopo la fuoriuscita di 281 lavoratori di Copparo”, ha dichiarato Massimo Zanirato, coordinatore Uil Ferrara e Uilm Ferrara, al termine dell’incontro da remoto tra sindacati, Rsu aziendali, rappresentanti del Mimit, delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto e il management dell’azienda.
Sul tavolo resta il nodo centrale: riportare Berco a una condizione di sostenibilità economica e produttiva. Per i sindacati il vero cambio di passo potrà arrivare solo con una collaborazione industriale di peso, come quella che si sta delineando con il settore della Difesa. Contatti già avviati con un grande gruppo – il cui nome il Mimit ha preferito non rendere ufficiale – conducono infatti a Leonardo, come già aveva anticipato il ministro Urso in una recente visita allo stabilimento Berco di Castelfranco Veneto.
Un appuntamento decisivo è fissato per il 13 ottobre, quando i vertici di Berco e Leonardo si incontreranno per valutare nel dettaglio i margini di una possibile intesa. “Crediamo che il punto di svolta possa arrivare solo da qui – sottolinea Zanirato – ma serviranno almeno altri 20 milioni di euro di investimenti per dare concretezza a qualsiasi accordo”.
Nonostante l’azienda abbia annunciato un piano di rientro finanziario che dovrebbe portare al pareggio di bilancio tra il 2027 e il 2028, insieme a 20 milioni di investimenti in cinque anni e alla fiducia su nuove commesse in arrivo, i sindacati restano scettici. “I volumi produttivi sono calati drasticamente – spiega Zanirato – e il dubbio è che tutti gli esuberi fatti finora servano a finanziare i nuovi macchinari necessari per l’accordo con Leonardo”.
Prudenza e fiducia restano quindi i due poli entro cui si muove la posizione sindacale. “Continuiamo a credere nelle potenzialità di questa azienda e nell’eventuale accordo con una grande realtà del settore della Difesa – conclude Zanirato – ma non possiamo che mantenere una grande riserva fino a quando non vedremo risultati tangibili”.
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