Politica
29 Settembre 2025
Anna Chiappini: "Non si può criminalizzare chi chiede pace e giustizia. Le piazze e i giovani dimostrano che l’Italia non è indifferente al genocidio in corso"

Gaza, la speranza di sentirci ancora umani

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Rete Pace: Sentinella, quanto resta della notte?

Come attraversare la notte del dolore per quanto sta avvenendo in Palestina; come preparare albe di pace, di giustizia e di libertà; come coinvolgerci umanamente e spiritualmente con questa situazione che sta tanto a cuore a gran parte della società civile. Sono questi i temi che saranno toccati nel prossimo appuntamento di mercoledì 1° ottobre 2025 a partire dalle 20.15, in piazza Cattedrale

Ramaciotti: “Guidare la Crui è una grande responsabilità”

Alla Notte dei Ricercatori di Ferrara, la Rettrice Laura Ramaciotti, da pochi giorni eletta presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), ha condiviso con la comunità accademica e cittadina il senso della sua nuova missione

di Anna Chiappini*

Basta

Non se ne può più della narrazione del Governo e dei governi locali a trazione destra che cerca di bollare quasi come “terrorista” chi studia, si informa, si mobilita per rompere la cortina di silenzio che è gravata fino a poco fa sul genocidio che si sta consumando nella martoriata terra di Gaza e zone limitrofe. Trattamento riservato perfino agli equipaggi della spedizione Global Sumud Flotilla, definita dal Presidente Mattarella “di alto valore umanitario” – attivisti, artisti, politici e civili provenienti da 44 paesi – sbrigativamente descritti dalla nostra Presidente del Consiglio come irresponsabili, intenzionati solo ad “attaccare il Governo”. Gli Italiani sono una cinquantina su oltre 15.000 partecipanti regolarmente iscritti e paganti di tasca propria per portare 60.000 tonnellate di rifornimenti e cibi a quel che resta delle popolazioni di Gaza. E’ più che evidente, se ci fosse necessità di specificare, che il primo obiettivo di questa azione eclatante e rischiosa è quella di rompere la cortina di nebbia che Governo Italiano e Unione Europea, al di là di buone parole, hanno calato sulla tragedia, inducendo l’opinione pubblica a muoversi, a scendere nelle piazze, ad esprimere quello sdegno che è andato crescendo nel tempo. In effetti questa voglia di reazione allo sterminio in corso a Gaza era ben presente nelle scuole e nelle università, si sentiva molto nei porti, fra i ferrovieri, fra i sanitari, fra i vigili del fuoco, fra gli insegnanti e soprattutto fra i giovani, si sente ora prendendo il caffè al bar, fuori dalle scuole fra i genitori, nelle sale d’attesa degli ospedali.

La speranza di sentirci ancora umani

E’ accaduto l’inimmaginabile: la gente si è riversata nelle piazze, anche in ordine sparso: un pezzo di corteo ha attraversato la tangenziale est di Roma e all’improvviso i clacson di automobilisti stanchi e desiderosi di tornare a casa hanno cominciato a suonare e le persone a sporgersi dai finestrini battendo le mani. A Ferrara la manifestazione indetta dalla CGIL del 19 Settembre e soprattutto lo sciopero generale indetto dai Sindacati di Base lunedì 22 hanno visto centinaia e centinaia di partecipanti ( intere famiglie, bambini e ragazzi dalle elementari alle scuole secondarie di 2° grado, insegnanti, operai, sanitari, impiegati ) come da molti anni ormai non se ne vedevano. I deplorevoli episodi di violenza avvenuti soprattutto a Milano ad opera di gruppi di teppisti, rimbalzati immediatamente sui social e ripresi dai media, condannati in modo bipartisan da tutti i partiti, non possono tuttavia negare, nonostante l’enfasi del Governo, la portata di un’onda vasta e pacifica di cittadini che – questa va detto – hanno superato in iniziativa ed energia gli stessi loro rappresentanti politici. La Presidente ha capito che su Gaza l’aria è cambiata: i giovani, contro ogni aspettativa, ritrovano unità e obiettivi condivisi attorno alla bandiera della Palestina. Il mondo non ha organizzato la Flotilla contro di lei, il mondo vuol far tornare la speranza di sentirci ancora umani.

La maggioranza silenziosa

Riflettendo sul “dialogo” che sul tema Palestina si è svolto finora in Aula Consiliare a Ferrara, quello che mi colpisce degli sparuti interventi da parte dei ben 20 consiglieri della maggioranza è l’apparente, totale assenza di considerazione del diritto internazionale, come insieme di regole che disciplinano i rapporti fra gli Stati e i diritti dei popoli, in funzione di una visione ridotta, al di là di qualche bella parola e alla resa dei fatti, all’equivalenza palestinese=Hamas. Non abbiamo come minoranza consiliare mai sentito un ragionamento minimamente complesso sulle varie formazioni politiche palestinesi, un qualche accenno alla comunità cristiana guidata dal card. Pizzaballa, anch’essa oggetto di attacchi e vessazioni da parte del governo israeliano, alla realtà di profondo dissenso dalla politica di Netanyhau di cittadini e intellettuali israeliani (non solo riguardo al destino degli ostaggi) e di tante comunità e persone di cultura ebraiche in Italia e nel mondo. A tal punto che citare Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU per i Territori palestinesi occupati, ed il suo dettagliato report uscito a luglio “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio” veniva accolto con smorfie di malcelato dissenso. E sì che nel benvenuto all’insediamento del nuovo papa Leone, proposto dalla maggioranza, un membro della lista Fabbri aveva messo in risalto le parole del Santo Padre su una pace “disarmata e disarmante”

“Il sangue è sacro: ogni goccia innocente è un sacramento rovesciato” (mons: Battaglia)

Mentre le destre hanno finora ripetuto come un mantra il motto latino si vis pacem para bellum, giustificando l’ineluttabilità della guerra per spingersi a motivare le ragioni del piano di conquista del governo israeliano, a Gorizia –  ieri luogo simbolo di un mondo lacerato dalle guerre e dalle ideologie, oggi invece luogo simbolo dell’incontro e della fraternità fra i popoli – il card. Zuppi, Vescovo di Bologna, ha definito l’educazione alla pace come «atto di resistenza rivoluzionaria» in tempi in cui “si teorizza che la guerra sia una compagna naturale della storia dell’uomo” : la pace come «vocazione» dell’Italia e dell’Europa, che la Chiesa vuole aiutare a promuovere e realizzare. L’impegno per una «rinnovata passione per la vita»: un bisogno che le nuove generazioni hanno manifestato al Giubileo dei Giovani. Come si pongono i partiti della destra italiana nei confronti delle richieste di pace e giustizia della Chiesa? Nei confronti della Rete di Preti e Vescovi contro il Genocidio, che alcuni giorni fa si sono ritrovati in preghiera a Montecitorio, proprio il 22 Settembre, giorno dello sciopero per Gaza? L’autorevole, altissima omelia dell’Arcivescovo Metropolita di Napoli Domenico Battaglia, circa 2 settimane fa, in occasione della liquefazione del sangue di San Gennaro, ha lanciato un accorato appello ad Israele “non da avversario ma da fratello nell’umano”, non chiedendo debolezza ma “la grandezza di chi arresta la propria forza quando la forza profana la giustizia; di chi riconosce che l’unica vittoria che salva è quella sulla vendetta”, definendo ogni razzo contro civili “un peccato che grida”.

Mi chiedo, come si sostanzia la “cristianità” della destra, ostentata a vessillo nelle occasioni ufficiali, o al collo come rosario di fronte alle telecamere, davanti a queste parole?

*Consigliera Gruppo Pd Ferrara

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com