Copparo. «È nostro dovere dire con forza mai più. Mai più indifferenza, mai più odio, mai più violenza. Lo facciamo anche nel nome di Idris Ricci e Ultimo Silvano Alberti».
È con questo monito che il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni ha concluso il proprio intervento in occasione della commemorazione dell’eccidio di Idris Ricci e Ultimo Silvano Alberti, avvenuto il 25 settembre 1944.
Ad ottantuno anni da quel terribile fatto, nella mattinata di sabato 27 settembre, autorità civili, militari, associazioni combattentistiche, rappresentanti della sezione Anpi “Carlo Sartori” di Copparo, cittadini e familiari dei due giovani uccisi, si sono riuniti dinanzi al cippo a loro dedicato per un toccante momento di ricordo e riflessione.
Nel ringraziare tutti i presenti alla commemorazione, il primo cittadino ha rimarcato come «ogni anno, a pochi passi da dove il 25 settembre del 1944 Idris Ricci e Ultimo Silvano Alberti furono strappati alla vita con una violenza che ancora oggi ci toglie il respiro, abbiamo scelto di fare memoria per evitare il ripetersi della storia. Purtroppo quella fiammella che abbiamo ravvivato, coltivando con cura l’insegnamento di generosità e responsabilità che i due giovani che ci hanno trasmesso, in questi anni viene indebolita dalla cecità di chi non ha imparato quale fallimento, quale rovina, quale catastrofe sia la guerra», riferendosi ai conflitti in atto in Ucraina e a Gaza. Da qui l’esortazione a lottare per la libertà e la pace.
Parole richiamate anche nell’intervento del presidente di Anpi Copparo Ugo Selmi: «Il sogno di Idris Ricci e Ultimo Silvano Alberti era la Pace, la Democrazia, l’Uguaglianza e la Libertà. Oggi, 81 anni dopo questo tragico evento, commemoriamo due giovani ragazzi copparesi trucidati dalla follia nazi fascista che, con il loro sacrificio, hanno contribuito alla nostra Libertà». E a concluso con un importante invito, condiviso con i presenti, «a ricercare la più ampia adesione possibile rispetto al coinvolgimento delle scuole, perché i valori della Resistenza non vengano dimenticati e che possano, attraverso il ricambio generazionale, camminare su nuove gambe».
Ad impreziosire la commemorazione è stata la presenza del Coro delle Mondine di Porporana che ha aperto la cerimonia con il canto dell’Inno nazionale, e l’ha chiusa con la recita di un omaggio a papà Cervi e l’esecuzione di quattro brani: “La pianura dei 7 fratelli”, “Sandokan”, “Quei briganti neri” e “Bella Ciao”.
Era il 25 settembre del 1944, quando Idris Ricci (22 anni) e Ultimo Silvano Alberti (31 anni) furono catturati dai tedeschi, mentre cercavano di procurarsi armi per sostenere la lotta partigiana. I nazisti li trascinarono per le vie del paese e li fecero inginocchiare a pochi metri da dove oggi sorge il cippo a loro dedicato: ad Alberti spararono alle spalle, uccidendolo sul colpo; in pieno petto, invece, venne colpito Ricci che si spense tra le braccia del padre Cimbro.
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