Bondeno. Ricalcolo per i canoni di locazione degli alloggi Erp, in ottemperanza con quelle che sono le indicazioni contenute in un’apposita delibera della giunta regionale, che prevede di rimettere mano alla materia con effetto da 1° ottobre 2025. Non ci saranno particolari stravolgimenti, nel senso che le categorie meno abbienti che hanno diritto ad un alloggio di edilizia popolare continueranno ad avere canoni di locazione calmierati, sulla base dell’Isee (l’indicatore per il calcolo della situazione socio-economica equivalente dei nuclei familiari).
Le differenze sostanziali sono legate ai “massimi” di valore Isee consentiti per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, che sono circa di 20.127 euro come Isee e 41mila e 249 euro circa per il patrimonio mobiliare. Per la permanenza negli alloggi già abitati, invece, i nuovi limiti sono fissati in circa 28mila e 304 euro per l’Isee e 57mila e 749 euro per quel che riguarda il patrimonio mobiliare. Non cambiano i parametri inseriti nel regolamento comunale per l’accesso alle graduatorie che danno diritto ad un alloggio.
«Bondeno ha inaugurato un regolamento di assegnazione degli alloggi, ormai diversi anni fa, che contiene vari criteri ed ha permesso di tutelare nell’assegnazione i “residenti storici” del territorio, ovvero coloro che hanno contribuito a crearne la ricchezza – dice il sindaco di Bondeno, Simone Saletti –. Nel corso del tempo – prosegue – altri enti locali hanno preso spunto dal nostro regolamento, che ha permesso di vedere assegnati i nostri alloggi, per la maggior parte, a nuclei familiari italiani, compresi anziani, persone con situazioni di particolare disagio, che si prendono cura di diversamente abili».
Attualmente, sono a disposizione del Comune circa 209 alloggi di edilizia residenziale pubblica, in gran parte occupati da cittadini italiani. Alcuni di questi necessiterebbero di manutenzioni, che purtroppo sono ritardate da una serie di fattori non interamente gestibili dall’ente locale. Sul fronte dei canoni di locazione, sulla base delle disposizioni contenute nella delibera regionale n. 896, in vigore dal 1° ottobre, le superfici in euro/metro quadro degli alloggi Erp saranno soggette ad una variazione del 7,5% rispetto ai valori attualmente in vigore. Il canone minimo da applicare per la fascia di protezione (le persone più vulnerabili) sarà invece minimo: 7 euro in più dal 1° ottobre. Allo scopo di coprire i costi di gestione previsti dalla delibera regionale.
«Per quanto riguarda il tema delle manutenzioni, il Comune procede caso per caso – dice il vicesindaco con delega ai Servizi sociali, Francesca Piacentini – cercando di operare le riparazioni strettamente necessarie negli alloggi che possono essere più rapidamente utilizzabili. In questo modo, abbiamo potuto assegnare circa una ventina di alloggi nell’ultimo periodo, tra scorrimento di graduatoria e utilizzo della quota di riserva, che viene utilizzata per gestire situazioni emergenziali (come la necessità di ospitare donne vittima di violenza e così via). Attraverso l’utilizzo di fondi regionali sono stati ristrutturati cinque alloggi, nell’ultimo periodo, dei quali quattro immediatamente riassegnati».
La revisione del canone prevista dalle indicazioni regionali inciderà in minima parte anche sui costi che l’ente deve sostenere direttamente per gestire i casi più gravi, come quelli di persone che si occupano di utenti fragili, diversamente abili e altre situazioni monitorate dai servizi sociali.
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