Rete Pace Ferrara è tornata ieri, mercoledì 24 settembre, sul sagrato della Cattedrale con una nuova iniziativa di piazza, definita dai promotori una “lezione-denuncia“. Davanti a cittadini e associazioni solidali, hanno preso parola Patrizia Benvenuti, già funzionaria Onu, Alberto Andreoli, insegnante, e Alessandra Annoni, docente di Diritto internazionale all’Università di Ferrara, i quali hanno descritto “il disegno criminale dell’orrore a Gaza, dell’occupazione della Cisgiordania, degli attacchi alla Flotilla e delle parole di Trump all’Onu”, come hanno riferito gli organizzatori.
“Questa notte la Global Sumud Flotilla è stata attaccata ancora“, hanno denunciato al microfono. “In particolare, come abbiamo appena sentito, sono state colpite le navi italiane, inglesi e polacche. Di fatto un attacco a questi tre Paesi da parte di Israele. Un atto gravissimo”.
Rete Pace ha ricordato come durante la giornata siano arrivate reazioni da diverse fonti: “Si sono susseguite prese di posizione di movimenti, partiti di opposizione, che hanno occupato i banchi del Governo in Parlamento e sindacati, in particolare la Cgil che ha minacciato uno sciopero generale che, come Rete Pace, ci auguriamo verrà convocato presto, meglio se in modo unitario, da tutti i sindacati e in tutta Europa“.
A confermare la posizione di Cgil, Marco Blanzieri della segreteria generale di Ferrara che ha condannato fermamente a nome del sindacato i “gravissimi attacchi avvenuti alla Flotilla”, appellandosi al governo italiano “affinché si adoperi per tutelare i cittadini italiani in missione umanitaria”.
Sul piano politico, il riferimento è andato soprattutto a chi governa il Paese: “Il ministro Crosetto ha annunciato l’invio di una fregata a difesa delle navi italiane della Flotilla. Un po’ tardivo, ma va bene, anche se non basta. A differenza dei volontari spagnoli, i nostri non hanno ancora la protezione diplomatica e noi chiediamo con forza che venga attivata immediatamente“.
Un altro punto cruciale riguarda il riconoscimento dello Stato di Palestina. “Sono 159 su 193 gli Stati dell’Onu che lo hanno già fatto, o che lo faranno nelle prossime ore. Tra questi non compaiono Italia, Germania e Stati Uniti, che così si stanno rendendo ogni giorno più complici del genocidio in atto. Non vogliamo passare alla Storia per un altro genocidio, che questa volta sta avvenendo in diretta sotto i nostri occhi“.
Rete Pace ha poi accusato il governo Meloni di “negare la realtà” e di “nascondersi dietro la sudditanza Usa“, limitandosi a prese di posizione “vaghe, deboli e ipocrite”.
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