Eventi e cultura
25 Settembre 2025
Aspettando la Notte dei Ricercatori sabato 27 settembre, dalle 16.30 alle 19 un incontro interattivo promosso dal professor Paolo Zamboni del Dipartimento di Medicina Traslazionale

A Unife l’arte si trasforma in cura e conoscenza

di Redazione | 2 min

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Non solo bellezza, ma un potente strumento di cura e conoscenza. L’arte si svelerà in tutte le sue potenzialità sabato 27 settembre, dalle 16.30 alle 19 nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara (via Voltapaletto, 11), con l’evento “L’Arte che cura, l’Arte che insegna”, un incontro interattivo promosso dal professor Paolo Zamboni del Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna di Unife.

L’iniziativa, che si inserisce nel programma di “Aspettando la Notte dei Ricercatori e oltre”, è aperta a tutte e a tutti, anche ai non esperti, e propone un’esperienza coinvolgente che unisce neuroscienze, musica, pittura e partecipazione attiva. Attraverso un laboratorio di Visual Thinking Strategies, i partecipanti analizzeranno e commenteranno insieme opere d’arte, attivando aree neurali legate al rilassamento e al benessere: la dimostrazione concreta di come l’arte possa agire come terapia. Si approfondirà inoltre il legame tra musica e malattie neurologiche grazie a filmati e testimonianze dirette. Momento clou sarà il “Processo Popolare” dedicato al celebre affresco michelangiolesco “La creazione di Adamo”, in cui il pubblico voterà tramite app la tesi più convincente”. A completare il pomeriggio, due interventi che intrecciano arte, medicina e territorio: uno sulla rappresentazione del gozzo nell’arte e uno su un episodio miracoloso raffigurato in una chiesa ferrarese.

“L’obiettivo di questa iniziativa, coerente con l’impostazione della Notte dei Ricercatori, è condividere le conoscenze con il pubblico, coinvolgendolo direttamente – afferma Paolo Zamboni -. L’evento prevede un laboratorio in cui verranno mostrati e commentati collettivamente dei dipinti, con conseguente attivazione di alcune aree neurali del nostro cervello che condurrà a uno stato di rilassamento e qui compare il concetto di ‘arte che cura’. Si prosegue con il ‘processo a Michelangelo’, in cui due ricercatori presenteranno le proprie tesi opposte sull’interpretazione di un noto quadro dell’artista; la giuria popolare, ossia il pubblico, decreterà poi votando dal proprio cellulare qual è la tesi vincente”.

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