Politica
23 Settembre 2025
I dem, sulla scia di quello che sta avvenendo in tantissimi comuni, hanno presentato un documento con cui chiedono al comune di condannare inequivocabilmente "l'operato del governo Netanyahu"

Odg del Pd: “Sospendiamo i rapporti con Israele”

di Pietro Perelli | 4 min

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Anche a Ferrara, e come successo in tantissimi altri comuni italiani, tra cui anche Argenta, il Pd ha depositato un ordine del giorno con cui chiede al Comune di sospendere i rapporti istituzionali con Israele. Chiedono di sospendere “i rapporti di natura economico-commerciale” e di condannare inequivocabilmente “l’operato del governo Netanyahu” ma anche espandere alle municipalizzate di “valutare l’applicazione di misure analoghe”.

A presentarlo il capogruppo in consiglio Comunale Massimo Buriani e Ilaria Baraldi ex consigliera oggi parte della segreteria comunale del Pd. “Ieri – ricorda quest’ultima – in moltissime città d’Italia ci sono state manifestazioni. Anche a Ferrara, centinaia di persone, partendo dalla stazione sono arrivate in piazza Municipale, per manifestare per la pace e soprattutto a sostegno del Popolo palestinese che sta evidentemente subendo un massacro, un genocidio ad opera del governo israeliano“.

Al Comune viene anche chiesto di farsi portavoce presso il governo italiano “ambivalente e che fa orecchie da mercante” quando da più parti “gli viene chiesto di riconoscere lo Stato di Palestina“. Ultima ad averlo fatto, durante l’Assemblea generale della Nazioni Unite, la Francia, pur rimandano l’apertura di un’ambasciata a dopo il rilascio degli ostaggi israeliani e il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

La Palestina è riconosciuta da 152 Paesi membri delle Nazioni Unite su 193, gli ultimi a riconoscerla nel 2025, oltre alla Francia, sono stati Regno Unito, Canada, Australia e Portogallo. All’appello, oltre agli Stati Uniti, mancano Italia e Germania ma anche, tra gli altri, Austria, Svizzera e Finlandia mentre il Belgio ha detto che lo farà.

Baraldi ricorda che la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato internazionale di cattura per Netanyahu e altri membri del suo governo per crimini contro l’umanità. Proprio questo fu uno dei motivi per cui in aprile, spiega Burani, “non fu possibile trovare un accordo” per presentare una mozione unitaria a sostegno del popolo palestinese, la maggioranza “non volle citare Netanyahu e la parola genocidio”.

E anche durante l‘ultimo Consiglio Comunale la discussione è stata “piuttosto tesa” con le opposizione che hanno criticato l’operato del sindaco che “non può utilizzare il proprio ruolo per minacciare ritorsioni”. A Buriani le reazioni del primo cittadino sono parse per lo meno “sopra le righe, quasi provocatorie”, per non dire “aggressive”. Non si riferisce a quelle in Consiglio, all’ultimo non era presente, ma a quelle rilasciate mezzo social o durante la contestazione dei ProPal avvenuta durante il Consiglio Comunale del 24 marzo scorso.

Sia Buriani che Baraldi pur consapevoli “che l’odg verrà respinto”, ribadiscono la volontà di lavorare per trovare un intento comune da parte di maggioranza e opposizione nel “condannare inequivocabilmente le azioni del governo israeliano”. Chiedono una presa di posizione e rifiutano le rimostranze di chi dice “cosa può fare un comune?”

Ricordano il carico di armi diretto in Israele bloccato al porto di Ravenna dopo la presa di posizione dei portuali spalleggiati dal sindaco e in accordo con Provincia e Regione. Notano che anche le Farmacie comunali potrebbero partecipare al boicottaggio di Israele evitando di vendere farmaci di aziende che hanno legami con il sistema di oppressione in Palestina. Mosse che si unirebbero a quella del Fondo sovrano norvegese, il più grande fondo sovrano al mondo, che ha scelto di disinvestire in Caterpillar a causa della fornitura di mezzi per la distruzione delle abitazioni palestinesi nella Striscia di Gaza come in Cisgiordania.

Su tutto questo, sull’atteggiamento del governo italiano, si domandano: “Qual è il suo pensiero signor sindaco?”

Un modo per chiedere che il dibattito si sposti in Consiglio dove vorrebbero ascoltare la voce del primo cittadino senza la mediazione dei social o della stampa.

Oltre a questo odg ci saranno anche altre occasioni di parlarne perché è in cantiere un altro atto, che verrà presentato successivamente, con cui si chiederà al comune di aderire alla campagna di Emergency R1pud1a. Una campagna che fonda le sue radici nell’articolo 11 della Costituzione italiana a cui oltre a numerosi comuni hanno aderito anche tantissime scuole a Ferrara e in tutta Italia.

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