Fiom, Fim e Uilm hanno incontrato nuovamente la direzione di Berco raggiungendo un accordo per la proroga del piano di uscite volontarie incentivate. È stata fissata una nuova scadenza per aderire, il 20 marzo 2026, e la possibilità di uscita è stabilita fino al 29 marzo (giorno in cui scadono anche gli accordi di solidarietà) alle stesse condizioni previste fino ad oggi.
L’adesione al piano di uscite volontarie è su base esclusivamente volontaria, “nessuno è obbligato ad aderire”. “L’allungamento del piano – spiega Roberto Girotto della Fim Cisl e Rsu Berco – offre la possibilità a chi è vicino alla pensione o ha progetti personali di uscita, di farlo con un adeguato sostegno economico”.
Si tratta, dice, di “una scelta sindacale responsabile, finalizzata a tutelare le lavoratrici e i lavoratori”. Ad oggi sono 62 le persone che hanno scelto di lasciare l’azienda con una buonuscita di 57mila euro lordi mentre le richieste sono state 78. L’azienda si è quindi opposta all’uscita di 16 persone, dagli accordi sottoscritti aveva infatti la possibilità di rifiutare le richieste di dimissioni volontarie per non perdere professionalità.
Dal canto loro i sindacati avevano ottenuto negli accordi la possibilità di conteggiare non solo le uscite ma tutte le richiese, comprendendo quelle rifiutate dall’azienda nel computo totale delle fuoriuscite che dunque passano da 247 a 169 invece di 185.
“Prorogare l’accordo – prosegue il rappresentate Fim – consente di diluire nel tempo eventuali nuove adesioni, mantenendo trasparenza, equità e supporto individuale lungo tutto il percorso. Questa proroga offre anche tempo utile per lavorare su soluzioni industriali più stabili, investire in riconversione e formazione, e favorire sinergie strategiche”.
Il 29 settembre al Mimit è già fissato da tempo un aggiornamento del tavolo di monitoraggio. Durante l’incontro si farà il punto su eventuali alleanze industriali oggi in fase di interlocuzione.
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