Politica
23 Settembre 2025
Il sindaco risponde alle parole di Adam Sami, portavoce di Ferrara per la Palestina: "Persone come lui non cercano unità, bensì conflitto". L'ex vicesindaco Lodi: "Chiedo al prefetto di intervenire"

Fabbri ai pro Pal: “Se la guerra è a casa vostra, non dovete portarla qui”

(Foto di archivio (Fabbri punta il dito contro i manifestanti pro Pal in Consiglio Comunale")
di Redazione | 3 min

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Abbassate i toni: se la vostra guerra è a casa vostra, non è detto che dobbiate portarla anche qui“. È il ‘consiglio’ che il sindaco Alan Fabbri ha fornito ai manifestanti e, in particolare, ad Adam Sami, portavoce di Ferrara per la Palestina, dopo le parole che quest’ultimo ha pronunciato ieri (lunedì 22 settembre) mattina davanti allo Scalone che porta in municipio, durante la manifestazione a supporto dello sciopero nazionale indetto dall’Unione Sindacale di Base.

“La prossima volta saremo il doppio, e la prossima volta entriamo qua dentro a prenderli di peso“, aveva tuonato Sami, sfidando apertamente la giunta comunale.

“Lui lo conosciamo bene” ha commentato Fabbri. “La volta scorsa – il riferimento è a quanto accaduto lo scorso marzo – fece irruzione in Consiglio Comunale interrompendo i lavori. In quell’occasione lo sfidai personalmente per difendere le istituzioni democratiche, i valori fondanti del nostro Paese, quelli per cui credo e per cui mi sono sempre battuto”.

Il sindaco ha poi colto l’occasione per puntare il dito contro l’opposizione. “Mi chiedo se vedremo mai una presa di distanze da chi in consiglio parla di pace, moderazione e democrazia. Oppure devo pensare che, non potendo vincere alle urne, siano lecite le idee di eliminazione dell’avversario?” si è domandato, sottolineando che in piazza, a manifestare per lo stop del genocidio a Gaza e ad applaudire alle parole di Sami, c’erano “bandiere di sindacati, rappresentanti del Partito Democratico e del Partito Comunista”.

“Noi tutti – ha proseguito il primo cittadino – siamo per la pace immediata, ma credo che persone come Sami non cerchino unità, bensì conflitto. A dimostrarlo sono frasi gravissime come quella di oggi, il travisamento delle mie parole e l’atteggiamento padronale con cui, da un anno, sfilano ogni settimana per le strade, urlando a qualsiasi ora e pretendendo di stravolgere la storia di luoghi sacri alla memoria dei nostri martiri”. Il richiamo è alla foto di Anas Al-Sharif, il giornalista palestinese ucciso a Gaza, collocata davanti al muretto del Castello Estense, luogo dell’eccidio del novembre 1943.

“Nonostante tutto – ha concluso Fabbri – continuano a fare e dire ciò che vogliono, costringendo persino gli amministratori della città, per ragioni di ordine pubblico, a percorrere strade alternative per svolgere il lavoro per cui sono stati democraticamente eletti”.

Anche Nicola Lodi, ex vicesindaco ed ex assessore, nel ruolo di rappresentante del dipartimento di Sicurezza della Lega, è intervenuto su quanto accaduto: “La violenza a cui stiamo assistendo in queste ore è ineguagliabile. Quella di stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr) non è stata una manifestazione ma un rischio altissimo di escalation. Oggi sullo scalone abbiamo assistito a una serie di incitazioni violente da parte dei collettivi con il benestare di chi rappresenta le istituzioni, con i consiglieri del Pd e i sindacati presenti e che applaudivano. «La prossima volta saremo il doppio, la prossima volta entriamo qua dentro a prendervi di peso» è una frase che non lascia spazio a dubbi“.

Naomo chiede l’intervento della Prefettura: “Non entro nel merito del conflitto tra Israele e Palestina, sto parlando di quello che sta facendo la sinistra in queste ore. Come cittadino e come rappresentante del dipartimento di sicurezza della Lega, mi rivolgo al Prefetto affinché prenda provvedimenti e prenda in mano questa situazione, perché non si può più manifestare così e incitare alla violenza in questa maniera. Sventolare le bandiere della pace per poi dire «vi veniamo a prendere di peso». Questa è la coerenza della sinistra, questa è la sinistra”.

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