Concerti in piazza Ariostea. “Delusi dalla Soprintendenza”
"Vaga e priva di impegno concreto". Così i membri del gruppo Insieme per Piazza Ariostea Libera hanno commentato la risposta fornita dalla Soprintendenza
"Vaga e priva di impegno concreto". Così i membri del gruppo Insieme per Piazza Ariostea Libera hanno commentato la risposta fornita dalla Soprintendenza
"Se venite tutto cambia", per non dimenticare ciò che accadde il 25 settembre di vent'anni fa il Comitato Federico Aldrovandi ha organizzato una serie di incontri in collaborazione con altre realtà cittadine
Fabio Altieri non è più il segretario comunale della Lega. La decisione, comunicata nei giorni scorsi ai colleghi di partito, è stata accompagnata dalla restituzione della tessera
"Non ci servono aeroporti immaginari, ma collegamenti veri". Michele Farinelli, segretario del Partito Democratico di Comacchio, interviene nel dibattito sulle infrastrutture criticando le proposte di Fratelli d’Italia e rilanciando la priorità del territorio: il completamento della linea ferroviaria
Studiare le nuove forme di povertà dei territori dell’Emilia-Romagna e simularne le potenziali risposte regionali incrociando dati di diversa natura, non reddituali, calcolandone la sostenibilità finanziaria per le casse regionali. Tutto questo grazie ad un gemello digitale della popolazione emiliano-romagnola ‘Amartya’, interamente pubblico
“Secondo un detto, la vita umana è lunga come quella di tre cavalli. Da qualche anno mi trovo sul dorso del terzo. Anche l’andatura corrisponde al ritmo dell’età, ed è stata al galoppo in gioventù, al trotto da adulto e adesso avanza al passo”.
“L’età sperimentale” e soprattutto il suo autore, Erri De Luca, sono stati al centro dell’evento conclusivo del Silver Festival, il festival del caregiving organizzato dalla cooperativa Cidas.
Alla domanda di Marco Zavagli, il direttore di Estense.com chiamato a intervistare lo scrittore al cinema Apollo, De Luca riprende la metafora dei tre cavalli, per dire che “l’età avanzata è un’età sperimentale. Ho la strana sensazione che nessuno sia stato vecchio prima di me. La vecchiaia di chi mi ha preceduto non mi fa da modello e non mi prepara a niente”.
Quindi come affrontare la terza età, l’età sperimentale, quella che spesso più di tutte spaventa? Per rispondere De Luca lancia la mente indietro di decenni, a quando faceva l’operaio e vedeva “gli anziani finalmente pensionati che morivano presto senza godersi il riposo meritato. Mi sembrava un’ingiustizia della vita o – scherza – un enorme complotto dell’Inps”.
Solo più tardi comprese quel processo: “il passaggio brusco dall’intenso ritmo di dispendio fisico all’inerzia era micidiale. Il nostro corpo è una macchina da lavoro e dura finché la sua forza motrice è spinta per continuare il lavoro fisico. Così spingo il mio corpo durante il giorno ad affaticarsi. La sua stanchezza è garanzia di efficienza”. E, quando arriva il tempo del riposo, “sprofondo in un sonno minerale: dormo come un sasso!”.
Capita poi che in quel sonno minerale vengano a trovarlo le presenze più preziose che hanno costellato la sua vita. I parenti e gli amici. Quelli che non ci sono più. “La terza età – riflette l’intervistatore – è spesso contrassegnata da un numero sempre crescente di perdite. Come lo si affronta?”.
“Non sono mai stato bravo a elaborare il lutto – ammette De Luca -. Non sono credente, penso che se non ci abbracciamo qui, nel prossimo tempo non ci sia possibilità. Non ho il privilegio di credere in tempi supplementari. Per me le persone venute a mancare sono sempre nel giorno uno della loro assenza. Ma tutti gli assenti sono dentro di me. Sono presenti ogni volta che penso a chi ho perduto, vengono a visitarmi. Come una riunione di condominio, senza bisogno di bere”.
Da De Luca, in merito all’età avanzata, alla vecchiaia, a come vogliamo definire l’ultimo tempo dell’umana esistenza, arriva una confessione inaspettata: “la vecchiaia è il mio tempo migliore: contiene vastità sconosciute alle età precedenti. È l’età dello stupore,somiglia alla risalita di un bosco in montagna: nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto i rami si diradano, c’è (diottrie permettendo) più luce”.
Zavagli chiede di raccontare come è nata la sua casa, evento raccontato in libri precedenti. “La mia casa prima era una stalla. Due operai ed io l’abbiamo lentamente trasformata. Raccoglievamo l’acqua piovana perché ci serviva l’acqua per impastare la calce. Poeticamente posso dire che è una casa costruita con l’acqua delle nubi e non dei pozzi, è una casa celeste”. E tutt’attorno un piccolo bosco di alberi piantati negli anni. “Non ho figli, ho gli alberi che mi danno l’idea del tempo che passa, sull’ombra degli alberi misuro la mia vecchiaia”.
In un passaggio de “L’età sperimentale” De Luca applica all’età avanzata le categorie del codice penale: può essere volontaria, preterintenzionale e involontaria. Quella involontaria “deve avvalersi di una assistenza pubblica e anche molto di più di quella familiare”. Questo “quando la famiglia è una rete e non un cespuglio di ortiche”.
“Bello il paragone con la rete”, lo sollecita il giornalista. “Noi abbiamo un legame di famiglia allargata – risponde l’ospite – che trattiene il povero in una rete. In questo modo la povertà conserva una dignità. Della rete fa parte anche il volontariato, l’economia del gratis tiene insieme la nostra società. Non rientra nel pil, ma è il vero pil. Per questo sono contento dell’Italia di oggi. Non mi importa dell’incompetenza del governo, mi importa della competenza della società. Siamo in una fase di regresso, di autoritarismo, ma le comunità delle persone sono più forti dei governi che stanno sulle loro spalle”.
Zavagli ricorda lo spettacolo teatrale che anni prima De Luca, assieme a Gianmaria Testa, oggi scomparso, e Gabriele Mirabassi, portò nei teatri italiani, “Chisciotte e gli invincibili”, dove gli invincibili sono coloro che, pur sconfitti, hanno sempre la forza di rialzarsi, come l’uomo della Mancha.
Chi sono oggi gli invincibili? “Invincibile non è chi sta sul podio, ma coloro che non la smettono di battersi di nuovo. Chisciotte era cosi. Oggi gli invincibili per me sono gli immigrati che non si fanno distogliere da nessun respingimento”.
Qui De Luca ricorda i suoi giorni a bordo di una nave di Medici senza frontiere. “Abbiamo aiutato 800 persone. Tra queste c’erano molte madri con neonati. Mi chiedevo quale forza potesse sopraffare l’istinto materno, l’istinto di protezione del proprio figlio. Come potevano queste donne intraprendere un viaggio senza speranza? La risposta la ebbi da un verso dell’Eneide: la sola salvezza per i vinti è non sperare in nessuna salvezza”.
Sempre sul tema immigrazione, De Luca riflette sull’ormai consueta definizione per generare paura tra i cittadini ed elettori: invasione di stranieri.
“Una invasione prevede un intervento militare da parte di una nazione nei confronti di un’altra, prevede un esercito armato che valica le frontiere di una nazione con l’intenzione di occuparla, Non si può usare questo termine per persone che arrivano alla spicciolata, inermi, per madri con bambini in braccio. Questo è spaccio falso di vocabolario italiano”.
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com