Il documento che segue è stato sottoscritto da 106 docenti dell'”Iis Copernico – Carpeggiani” di Ferrara e inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Istruzione, formazione, inclusione, autonomia, crescita personale e, soprattutto, far sì che ragazze e ragazzi possano presentarsi al mondo adulto come cittadine e cittadini: questi sono i compiti fondamentali della scuola italiana. In tutti gli ordini e gradi di scuola noi docenti, al di là della specifica disciplina insegnata, dobbiamo contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. E dobbiamo farlo subito, con consapevolezza, perché è sotto gli occhi di tutti come le tragedie del secolo scorso, il colonialismo, la Prima e la Seconda guerra mondiale, il genocidio di gruppi di persone largamente riconducibili a categorie razziali, culturali, etniche e religiose, si stiano ripresentando oggi.
Per questo vogliamo ricordare, in particolare, il “Mai più” risuonato nel Preambolo della Carta dell’UNESCO, che ha trovato fondamento nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio dell’ONU entrata in vigore nel 1951, che all’articolo II recita:
“Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro”.
A partire da queste evidenze giuridiche, come docenti, come educatori ed educatrici, che vogliono costruire un’umanità di pace, condanniamo quello che per la Corte Penale Internazionale, per la Commissione indipendente dell’ONU, per Amnesty International, per le due principali ONG israeliane (B’tselem e Medici per i Diritti Umani), per Iags, la massima associazione internazionale degli studiosi dei genocidi, per Emergency, per Medici Senza Frontiere e per numerose altre ONG, viene rubricato come Genocidio nei confronti di tutta la popolazione palestinese, affamata e privata di cibo, acqua potabile, ospedali, cure mediche essenziali, scuole e università. Le punizioni collettive, che colpiscono civili innocenti, sono inaccettabili, disumane e contrarie alle norme del Diritto Internazionale.
Sottolineiamo la necessità di una pace giusta nel conflitto tra Israele e Palestina, che porti all’attuazione delle diverse Risoluzioni Onu “Due popoli per Due Stati” per garantire libertà, diritti e sicurezza a tutte le persone che vivono in quell’area geografica.
Come docenti, educatori ed educatrici, non possiamo non guardare con preoccupazione alla corsa al riarmo, che punta all’investimento del 5% del PIL nazionale in spese legate alla difesa e alla sicurezza, mentre le nostre scuole avrebbero bisogno di interventi strutturali per rendere più decoroso il nostro lavoro e più sicura la permanenza degli studenti e delle studentesse nelle aule.
Il rischio che si intravede è che oggi, come un secolo fa, la mediocre normalità diventi abulia morale anche nell’ambito dell’educazione, giacché è proprio nell’abulia dei molti che trova spazio l’affaccendarsi violento e spregiudicato di pochi avidi di potere, mentre la consapevole scelta di pace viene messa costantemente sotto scacco.
Come docenti, come educatrici ed educatori, lavoriamo per costruire convivenze pacifiche, abilità nella cooperazione, pace come modello di vita autentica, fatta di responsabilità personali ma anche condivise, di rispetto del Diritto internazionale, di rifiuto di ogni forma di violenza. Vogliamo educare alla discussione ed al dialogo come mezzo di risoluzione dei conflitti, come reale alternativa all’uso della violenza e della forza; tentiamo di educare ad un linguaggio che mai individui l’altro da sé come “nemico”, nella consapevolezza che le guerre non propongono soluzioni, ma anzi rappresentano la base per crearne altre. Insegniamo che ogni persona ha diritto a vivere con dignità, a immaginare un futuro migliore, a coltivare sogni. Non accettiamo che questi valori vengano calpestati. Esistono alternative alla violenza: gli strumenti fondamentali del diritto internazionale oggi drammaticamente calpestati, le vie diplomatiche, le forme di pressione nonviolenta, come il disinvestimento o il boicottaggio, e di questo vogliamo farci portavoce con il nostro lavoro.
Documento sottoscritto da 106 docenti dell'”Iis Copernico – Carpeggiani” di Ferrara
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com