Codigoro
21 Settembre 2025
La sindaca Zanardi: "un tributo doveroso ai nostri martiri, a tutti coloro che sono caduti per restituire all’Italia la libertà e la democrazia, soffocate dal ventennio della dittatura nazi-fascista"

“La Resistenza a Codigoro”. Una mostra per commemorare l’ottantesimo della Liberazione

di Redazione | 4 min

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Con la mostra “La Resistenza a Codigoro: Gappiste e gappisti, sappiste e sappisti, partigiani e partigiane, patrioti e patriote, benemeriti e benemerite”, organizzata dall’Anpi di Codigoro, Mesola e Goro ed inaugurata al Palazzo del Vescovo, si chiude simbolicamente un anno di commemorazioni dedicate all’ottantesimo anniversario della Liberazione.

Anniversario che trova il suo compimento in “un tributo doveroso ai nostri martiri, – ha sottolineato la sindaca Sabina Alice Zanardi – a tutti coloro che sono caduti per restituire all’Italia la libertà e la democrazia, soffocate dal ventennio della dittatura nazi-fascista”.

Il primo evento commemorativo risale al 14 febbraio scorso, quando al Teatro “Arena”, il direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara, Davide Guarnieri, tenne un incontro sentito e partecipato, rivolto agli studenti del territorio, in memoria dell’ottantesimo anniversario del barbaro assassinio dei giovanissimi partigiani Ludovico Ticchioni e Gino Villa.

La mostra inaugurata sabato 20 settembre, che si avvale della consulenza storica di Delfina Tromboni, potrà essere visitata ad ingresso gratuito, al secondo piano della biblioteca comunale, sino al 5 novembre prossimo.

L’Amministrazione Comunale ha patrocinato l’importante esposizione, che “rende omaggio – ha ricordato la sindaca – a chi sul nostro territorio, a Ferrara, nel Basso Ferrarese e a Codigoro, rischiò la propria vita per dire no alla dittatura nazi-fascista”.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’ANPI provinciale di Ferrara, al suo presidente Roberto Cassoli, al responsabile organizzativo dell’ANPI, Dario Giorgi, alla storica Delfina Tromboni, impossibilitata a partecipare, nonché all’ANPI di Codigoro-Goro e Mesola per l’impegno profuso. “La Resistenza – ha sottolineato ancora la prima cittadina – fu un cammino duro, colmo di rischi ed incognite, ma prima ancora di ideali e di speranza di libertà e riscatto. Questa mostra ne custodisce la memoria e la consegna come eredità preziosa alle giovani generazioni e a quelle che verranno, affinchè divengano, assieme a noi, ambasciatori della memoria storica, perchè i valori di libertà, democrazia e giustizia sociale rimangano un punto di riferimento irrinunciabile per il presente e per il futuro.”

Attorno al percorso storico-documentario della mostra, basata sulla riproduzione di documenti e fotografie provenienti da diversi archivi, con la consulenza storica di Delfina Tromboni, già responsabile a Ferrara del Museo del Risorgimento e della Resistenza, si è soffermato Roberto Cassoli, presidente provinciale dell’ANPI. “Il percorso espositivo rappresenta la prima tappa – ha evidenziato Cassoli -, di un progetto pluriennale, nato con l’intento di raccontare e valorizzare le storie delle staffette partigiane, dei resistenti codigoresi e di quanti, nei paesi limitrofi, militarono nelle Brigate Garibaldi ferraresi e in altre formazioni partigiane, anche oltre confine. Si tratta di un tributo doveroso a figure spesso dimenticate, ma fondamentali per il riscatto morale e civile del territorio.”

Parlando di un lavoro collegiale, Cassoli ha ringraziato tutti coloro che, si sono adoperati per rendere possibile la mostra.

Nella sua appassionata e dettagliata introduzione, il Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale Patigiani d’Italia ha citato diverse pagine dolorose della storia della Resistenza locale, evocando anche gli oltre 300 arresti, accompagnati da torture e fucilazioni, attuati da Carlo De Santis e Ugo Jannuzzi che, a Codigoro, guidarono la Brigata Nera incaricata di catturare ed interrogare gli oppositori del regime. Dopo aver citato diversi nomi di battaglia di partigiani e partigiane del territorio, impegnati nelle fasi cruciali della Liberazione, Cassoli ha ricordato anche il sacrificio di Olga Fabbri, trucidata da una raffica di mitra, il 22 aprile 1945, mentre era in corso la Liberazione del paese. Le due figliolette, la più piccola in braccio e l’altra tenuta per mano, si salvarono. Tra i partigiani ai quali la mostra rende omaggio, anche i due 17enni Ludovico Ticchioni, di cui si è occupato Davide Guarnieri, Direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara, nel suo libro “Ludovico Ticchioni, un liceale partigiano” e Gino Villa, uccisi entrambi, dopo indicibili torture, dalle Brigate Nere, in Piazza a Codigoro, oggi dedicata alla memoria di Giacomo Matteotti.

Appellandosi con forza alla cultura della pace, alla diffusione della quale tutti devono contribuire, Cassoli ha invitato anche le scuole a visitare la mostra “per fare memoria del passato, guardando il presente e per cercare un futuro migliore.”

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