Attualità
21 Settembre 2025
Dal palco della Festa dell'Unità arriva la chiamata dell'europarlamentare del Partito democratico, in missione verso Gaza sulla imbarcazione Karma

“La prima cosa bella dopo due anni”: la voce di Annalisa Corrado dalla Flotilla a Ferrara

di Elena Coatti | 3 min

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La Sumud Flotilla è la prima cosa bella che è accaduta in questi due anni di devastazione“. La voce di Annalisa Corrado, europarlamentare del Partito democratico, è arrivata dal Mediterraneo alla platea della Festa dell’Unità di Ferrara. In collegamento dalla Karma, una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, Corrado ha interrotto per qualche minuto l’incontro “La pace necessaria” per condividere con il pubblico l’inizio del viaggio verso Gaza.

“Adesso ci troviamo in un punto imprecisato a tre ore dalla costa della Sicilia. Finalmente siamo partiti, dopo una falsa partenza in mattinata per un problema tecnico. Ci sono onde piuttosto consistenti e qualcuno soffre il mal di mare, ma il morale è alto“, ha raccontato ricevendo un caloroso applauso dall’ “equipaggio di terra”, come l’ha definito Corrado, del Baluardo della Fortezza. A bordo della Karma e sulle altre imbarcazioni della Tom (Tutti gli occhi sul Mediterraneo) ci sono il deputato Arturo Scotto, il consigliere regionale Paolo Romano, Yassin Lafram dell’Unione delle comunità islamiche, il giornalista Saverio Tommasi e altri attivisti.

Corrado ha voluto sottolineare il senso politico della missione: “La flottiglia è quella parte di umanità che non si arrende all’inazione dei governi. Nessun civile dovrebbe rischiare la vita in mare, ma di fronte al fallimento delle istituzioni questo è un raggio di luce e di speranza per l’umanità e per il popolo palestinese“. E ha aggiunto una nota personale: “Ai miei figli ho detto che se fossimo noi in quelle condizioni, vorrei che qualcuno almeno provasse a venirci ad aiutare”.

Parole che hanno emozionato il pubblico e gli ospiti sul palco. “Annalisa è una cara amica, una persona appassionata. Sapere che è lì mi restituisce speranza ma anche tanta preoccupazione”, ha commentato Marwa Mahmoud, assessora del Comune di Reggio Emilia. E ha rilanciato: “È la prima volta che una missione umanitaria si muove così, perché è assurdo che ci siano persone intrappolare come topi e un blocco navale che impedisce persino l’arrivo di aiuti umanitari veri”.

Il dibattito si è poi allargato alle conseguenze più ampie del conflitto. La dottoressa volontaria di Emergency, Francesca Di Vece, ha ricordato l’impegno quotidiano dell’associazione: “Emergency era con eccellenza i feriti della guerra, della fame e della sofferenza e diffonde una cultura di pace. La guerra è la più atroce mancanza di diritti: li cancella tutti, tutti insieme. Non c’è niente di umano nella guerra, l’unica alternativa possibile è quella di diffondere diritti”. Poi Di Vece torna su Gaza: “Sulla Striscia si sta conservando l’orrore nell’orrore. Emergency c’è anche questa volta con la nave Life Support che seguirà tutta l’operazione della Sumud Flotilla”.

Dal canto suo, Luca Rizzo Nervo, delegato della Regione Emilia Romagna per immigrazione e cooperazione internazionale, ha denunciato la violazione sistematica del diritto internazionale: “L’Emilia Romagna ha scelto di sospendere ogni rapporto istituzionale ed economico con il governo di Israele e con le aziende che finanziano l’operazione su Gaza. È stata una decisione netta, perché non si può far finta di niente mentre gli armamenti passano per i nostri porti”. Ha così ricordato la presa di posizione del sindaco di Ravenna che ha bloccato i container carichi di esplosivi diretti ad Haifa ma ci ha tenuto a riconoscere, prima di tutto, la lotta e l’impegno dei portuali.

La serata, coordinata dal direttore di Estense.com Marco Zavagli e introdotta da Ilaria Baraldi, portavoce delle Donne democratiche, si è così trasformata in un ponte ideale tra Ferrara e il Mediterraneo. Dal palco come dal mare, un unico messaggio è risuonato: la pace non può più attendere.

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