La segretaria del Pd di Ferrara Giada Zerbini, dal palco della Festa dell’Unità dove si trova accanto a Elly Schlein, risponde al sindaco Alan Fabbri definendo “spropositata e un po’ sorprendete” la risposta che ha dato a Paolo Calvano. Quest’ultimo, dallo stesso palco, aveva criticato l’incapacità di Ferrara di guardare oltre le proprie mura.

“Calvano – dice Zerbini – non ha fatto altro che sottolineare quello che è evidente a tutti. La collaborazione della città con altre realtà regionali è abbastanza scarsa e la prospettiva di dove collocare la città nel futuro non è chiara”.

“Che il futuro di Ferrara – prosegue – sia da immaginare ben oltre le sue mura credo sia scontato visto che le dinamiche di sviluppo non sono nemmeno più di livello provinciale ma minimo regionale, come ci ha chiarito il presidente de Pascale qualche sera fa. Un po’ sorprendente anche nel ripercorrere la storia degli ultimi decenni, mi è parso un tentativo per distogliere l’attenzione dal fatto che in città è successo un fatto nuovo: un congresso che ha eletto una nuova segretaria e che con una forte richiesta di cambiamento ha tracciato una linea molto chiara e netta per il futuro”.

Lancia dunque una sfida al sindaco, quella di “discutere sulle scelte per il futuro della città”. “È questo – spiega – che abbiamo iniziato a fare, a partire da questa festa. Superiamo il passato che interessa davvero a pochi; io sono pronta a farlo, lei è pronto a seguirmi? Confrontiamoci sulle idee, se lo facciamo capiremo se ne avete o se la sua amministrazione viva esclusivamente aggrappandosi alla critica del passato sul quale siamo peraltro già stati giudicati ed è per questo che io sono qui oggi”.

“Per costruire sviluppo vero – conclude – servono partnership solide, coinvolgendo cittadini, istituzioni, università, imprese, associazioni e realtà civiche. Ferrara non può permettersi di restare isolata o di vivere di iniziative spot. Serve una regia capace di unire, mettere a sistema e dare prospettiva. Qui a tutt’oggi non c’è”.