Spettacoli
19 Settembre 2025
Sabato 20 settembre al Teatro Comunale Claudio Abbado in scena "Sabir – Viaggio mediterraneo", l’opera firmata dal regista e coreografo italo-africano

Danza, a Ferrara l’opera di Mvula Sungani sull’integrazione e la memoria

(Foto di Mspd)
di Redazione | 2 min

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Andrà in scena sabato 20 settembre alle ore 20.30, sul palco del Teatro Comunale Claudio Abbado Ferrara, “Sabir – Viaggio mediterraneo”, l’opera firmata dal regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani.

Protagonista sul palco sarà l’étoile internazionale Emanuela Bianchini, accompagnata dai solisti della compagnia Mvula Sungani Physical Dance e dal compositore e polistrumentista Erasmo Petringa, che eseguirà dal vivo le musiche originali.

Viaggio mediterraneo. Ospitata nel Festival di Danza Contemporanea 2025 di Ferrara, Sabir è un’opera visuale e astratta, concepita per stimolare una riflessione profonda nel pubblico. Non mira a fornire risposte immediate, ma piuttosto a offrire spunti che promuovano l’idea che un’integrazione legale e sana possa essere una risorsa preziosa. Questa concezione trae ispirazione da un contesto storico di oltre mille anni fa, quando i navigatori di diverse nazioni, per comunicare nei porti del Mediterraneo, crearono una lingua franca comune: il Sabir.

È proprio questo spirito di comunicazione e integrazione a guidare l’intero progetto, che si sviluppa come un racconto emozionale e simbolico sull’incontro tra popoli e culture. Sungani intreccia la storia personale della sua famiglia con le vicende migratorie di ieri e di oggi, tracciando un parallelo tra l’Italia dell’emigrazione del primo Novecento e quella contemporanea, terra di approdo e speranza per molti. Attraverso la physical dance, linguaggio creato da Sungani e Bianchini, i quadri coreografici si fondono con la potenza interpretativa delle musiche originali, eseguite dal vivo con strumenti etnici del Sud Italia e dell’area mediterranea, mescolati
sapientemente a suoni elettronici, dando vita a un suono unico e fortemente evocativo.

Con Sabir, Sungani propone una riflessione sull’integrazione come ricchezza, nella convinzione che la memoria storica possa contribuire a costruire un presente più consapevole e aperto. Lo spettacolo è un invito a non dimenticare chi eravamo, chi siamo e chi vorremmo – o forse dovremmo – essere.

Al termine della rappresentazione la Compagnia incontrerà il pubblico.

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