Politica
17 Settembre 2025
Il sindaco replica all'esponente del Pd tra parole di scherno, cose vere e cose non vere

“Ferrara chiusa nelle mura”. L’ira di Fabbri contro Calvano

di Redazione | 6 min

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“Ferrara non è chiusa nelle sue mura, al contrario: le ha aperte al mondo. È il Pd ferrarese che continua a sbatterci contro”. Alan Fabbri replica agli appunti mossi da Calvano schernendo l’avversario.

Il capogruppo dem in consiglio regionale aveva criticato la gestione di Ferrara dal palco della Festa del’Unità, affermando che “le mura non dovrebbero dividerci: dovrebbero essere il nostro ponte verso Bologna, verso Ravenna, per esempio. Verso le opportunità che questa regione è in grado di offrire“.

Quanto basta per scatenare l’ira del sindaco che, tramite social, mette alla berlina l’intero partito locale di appartenenza di Calvano: “Ci sarà più di un motivo per cui il presidente De Pascale si è ben guardato dal mettersi in squadra un rappresentante del PD ferrarese. E uno di questi sicuramente risiede nelle tanto incredibili quanto deleterie affermazioni che i suoi esponenti ogni tanto dicono, un po’ a caso, quando hanno esaurito gli argomenti”.

“Dal palco dei Frizi e Magna ‘culturali’, quelli originali, di cui noi non siamo che umili allievi – continua il primo cittadino -, da cui si pretende di insegnare ai cittadini il modo giusto di pensare e votare, come se fossimo tutti incapaci di vedere la realtà e farci un’opinione personale, il consigliere del PD Paolo Calvano inizia, stando alle parole riportate dalla stampa, il sermone in questo modo: «Le mura sono diventate le corde di un ring nelle quali chi governa dà addosso a chi prova a proporre cose alternative»”. Sì, avete ragione, basterebbe anche solo leggerla, senza dir nulla, magari fissando il vuoto, per farsi una semplice domanda: quali sono state in questi anni le tante proposte alternative dell’opposizione? Avete presente quel vuoto che state fissando? Ecco, appunto”.

Dopo l’attacco Fabbri infila una sequela di cose che avrebbe fatto la sua giunta e cose che, al contrario, on sarebbero state fatte da chi l’ha preceduto.

Per parlare dell’opposizione sostiene che “noi tutti abbiamo solo visto dei ‘no a qualsiasi cosa’, ormai diventato un (imbarazzante) mantra in città. L’unica cosa in cui sono stati prolifici – e guai a non dargliene atto, perché so che ci tengono particolarmente – sono stati gli esposti in Procura, con cui pensavano di vincere le elezioni. Le hanno perse al primo turno. Le percentuali le conoscete e non serve rigirare il coltello nella piaga”.

Eppure anche Fabbri, prima di diventare sindaco, ne sapeva qualcosa di esposti: lo fece – senza esito – contro l’amministrazione Tagliani per la gestione Camelot, o contro la Regione per l’appalto dei treni nel 2015, o sempre contro la giunta Tagliani per il Palspecchi o contro l’Asp per il bando sull’accoglienza sempre nel 2015.

La reprimenda contro Calvano (“dà l’idea di una persona ibernata nel secolo scorso e scongelata oggi, perdendo di vista decenni di politiche regionali “) continua tra cose vere e cose non vere: “non è il centrodestra a non aver voluto lo sviluppo di questa terra, ma proprio il Partito Democratico, che continua dopo anni a prenderci in giro con la realizzazione della Cispadana e della terza corsia autostradale, ma che, essendo ostaggio delle frange più radicali del partito, è costretto a non mantenere quelle promesse, lasciando così Ferrara senza le infrastrutture che ci darebbero molta più forza con le aziende”.

In realtà sulla Cispadana lo stallo al momento è tra Governo e Unione Europea, mentre l’ampliamento della A13 è questione che riguarda Autostrade per l’Italia e il Ministero dei Trasporti.

“Noi, invece – prosegue Fabbri -, abbiamo chiesto al governo di inserire questo territorio nella Zona Logistica Semplificata. Noi, non loro, e questo ci consentirà di dare opportunità e sgravi fiscali a chi vorrà investire nel territorio”.

Anche qui occorre chiarezza: la Zls è un progetto presentato al ministero dalla Regione, che lo ha redatto dopo un confronto con tutti gli enti locali. Tra queste il Comune e la Provincia di Ferrara, che hanno chiesto di inserire alcune aree. Richiesta recepita dalla Regione, così come per altri comuni.

Successivamente Fabbri dice una sacrosanta verità: “loro sono riusciti ad andare una sola volta oltre le mura, quando hanno deciso di spostare l’ospedale a 10 km di distanza”. Verità purtroppo subito seguita da un’altra approssimazione: “Ora con fatica stiamo cercando di riportare molti servizi in centro per dare la possibilità di accesso anche a chi non riesce ad arrivare fino a lì, non solo agli anziani, ma anche ai tantissimi universitari che oggi sono aumentati nella nostra città”. In realtà i servizi in città, come la Cittadella della Salute, derivano da un’iniziativa dell’Ausl.

Segue un’altra cosa vera: “abbiamo organizzato eventi internazionali richiamando persone da tutto il mondo, con milioni di euro di indotto, e continueremo a farlo” e cita il concerto di Springsteen”. Il distratto sindaco però omette di far sapere che i numeri dell’indotto derivanti dal concerto non sono mai stati resi pubblici.

Altra affermazione discutibile: quella di aver organizzato “i concerti più grandi della storia della città”. Fabbri era ancora giovane, ma se già da ragazzo leggeva i giornali non gli saranno sfuggiti i nomi di Bob Dylan, Patti Smith, Luo Reed, Radiohead, Dire Straits

La replica continua con un’altra cosa vera: “abbiamo vinto tra i più prestigiosi bandi europei, come Air Break, tutto sull’ambiente, che ci ha permesso di essere città pilota per il diminuimento (qui forse voleva srcivere diminuzione, ndr) dell’inquinamento e delle isole di calore, quelle che aveva creato il Pd ferrarese, quelli del green sì, ma solo a parole. Lo scempio di Cortevecchia ne è un esempio”.

Anche qui alla cosa vera ne segue una falsa: “oppure quello che avrebbero voluto in Darsena se non fossimo intervenuti noi: condomini e strutture sul fiume, come avevano già fatto sulla riva opposta. Altroché eventi, passeggiate e tutto il resto che vedete oggi. Non lo dico io, ci sono i progetti nero su bianco che parlano”.

Ma i progetti nero e su bianco, risalenti come ideazione alla giunta Sateriale e come progettazione e reperimento di fondi alla giunta Tagliani, dicono altro.

L‘elenco continua con il percorso di promozione e commercializzazione della città, i dati sul turismo, la digitalizzazione, le frazioni, i milioni di euro intercettati dal Pnrr “per nuove scuole, mense, strutture sportive, accessi alla città, ciclabili, trasporti a idrogeno, messa in sicurezza delle strutture informatiche e molto altro. Siamo riconosciuti per essere stato uno dei Comuni più virtuosi in Italia in questo senso”.

“Serve davvero che elenchi tutte le opere di riqualificazione fatte?si chiede Fabbri dopo averlo appena fatto -. Forse potrebbe essere utile a Calvano, così da evitare di toccare l’argomento nei prossimi comizi, ma per i cittadini sarebbe ridondante. Lo sarebbe anche per gli stessi iscritti al Partito Democratico. Ben 11.000 persone che hanno spostato il voto delle europee al sottoscritto, lo stesso giorno, per le comunali”.

“Vedete – conclude l’attacco -, io temo che voi siate un problema non solo per Ferrara, ma anche per la stessa amministrazione regionale, che bene ha fatto a non darvi alcun ruolo nella gestione del territorio. Certo, è un dispiacere non essere rappresentati, ma piuttosto che avere persone scollate dalla realtà è meglio non averne”.

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