Cronaca
17 Settembre 2025
Il fatto era accaduto il 20 luglio 2021. Il getto violento colpì un lavoratore alla coscia sinistra, causandogli uno shock emorragico

Si infortunò con la lancia a pompa al Petrolchimico, assolto il preposto

di Davide Soattin | 3 min

Leggi anche

La street art colora le vie di Comacchio

Un cratere etrusco dove la figura mitologica di Ettore diventa il fiocinino comacchiese che porge l’anguilla pescata in Valle a sua moglie, per sfamare la famiglia. Una “guerra” che i comacchiesi, in passato, affrontavano ogni giorno per poter sostenere i loro cari. Una rivisitazione dell’iconografia classica diventa la rappresentazione di uno dei tre lavori del Manufactory Project Festival edizione 2025

Lavori notturni in Superstrada il 17 e 18 settembre

Anas ha programmato due notti di lavori sul raccordo autostradale 8 “Ferrara-Porto Garibaldi” per interventi di ripristino e implementazione della segnaletica verticale. Per ridurre al minimo i disagi, le attività si svolgeranno esclusivamente in orario notturno

Due etti di cocaina nella borraccia, 28enne in manette

Una serata qualunque, quella di venerdì scorso, si è trasformata in una vera e propria operazione antidroga grazie all'occhio attento di un carabiniere libero dal servizio. È bastato un comportamento sospetto alla guida per innescare una catena di eventi che ha portato all'arresto di un 28enne, trovato con 200 grammi di cocaina

Il tribunale di Ferrara ha assolto – con rito abbreviato – un 42enne di nazionalità albanese, finito a processo con l’accusa di lesioni personali aggravate e violazione delle norme antinfortunistiche, perché in qualità di preposto – secondo la Procura di Ferrara – aveva avuto responsabilità nell’infortunio sul lavoro di un 53enne di nazionalità romena avvenuto all’interno del petrolchimico.

Il fatto risale al 20 luglio 2021. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, un uomo di 53 anni stava eseguendo lavori di manutenzione e lavaggio con una lancia a pompa ad alta pressione nel reparto GP27 del polo chimico. Durante l’intervento, a seguito di una caduta, perse il controllo dell’attrezzo che, a causa del malfunzionamento di un dispositivo di sicurezza, continuò a erogare un potente getto d’acqua anche dopo essere sfuggito alla presa dell’operatore.

Il violento getto d’acqua colpì il lavoratore alla coscia sinistra, in un punto non adeguatamente protetto dai dispositivi di protezione individuale. L’impatto raggiunse sia la vena che l’arteria femorale, provocando un grave shock emorragico che rese necessario il trasporto d’urgenza all’ospedale Sant’Anna di Cona, dove l’uomo rimase ricoverato fino al 3 agosto 2021. A seguito dell’incidente, riportò un’inabilità temporanea di 190 giorni e un’invalidità permanente pari al 6%.

Nello specifico, al 42enne finito a giudizio, la Procura contestava la mancata vigilanza sull’applicazione della procedura aziendale relativa alla manutenzione di mezzi e attrezzature. Secondo gli inquirenti, infatti, non avrebbe segnalato il mancato funzionamento del dispositivo di sicurezza sulla lancia ad alta pressione, necessario per prevenire il rischio di un funzionamento incontrollato, come poi effettivamente avvenuto.

Gli veniva inoltre contestato il mancato rispettato delle indicazioni contenute sul permesso di lavoro e sulla check list per l’esecuzione delle operazioni di manutenzione e lavaggio con lancia a pompa ad alta pressione nel settore GP27 del petrolchimico relative all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ad alta pressione.

A processo con lui c’era anche il datore di lavoro del 53enne infortunato, un uomo di 57 anni, accusato di aver messo a disposizione una lancia priva del necessario dispositivo di sicurezza per prevenire il rischio di un funzionamento incontrollato. Inoltre, secondo la Procura, avrebbe fornito al lavoratore dispositivi di protezione individuale non idonei a contrastare il rischio residuo legato all’uso dell’alta pressione, limitandosi a dotarlo di salopette, stivali, occhiali, guanti e tuta Tyvek, equipaggiamento adatto unicamente a proteggere da rischi minimi.

Entrambi – per l’accusa – non avevano quindi impedito che il 53enne svolgesse i lavori in quelle condizioni di mancata sicurezza. Il datore di lavoro ha chiuso la posizione in separato giudizio, mentre il preposto 42enne è stato assolto ieri (martedì 16 settembre). A difenderlo gli avvocati Filippo Maggi e Alessandra Alberti: “Siamo molto soddisfatti per la sentenza che ha accolto la prospettazione difensiva escludendo profili di responsabilità in capo al preposto, restituendogli la tranquillità che meritava”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com