Eventi e cultura
17 Settembre 2025
Giovedì 18 settembre serata di letture sceniche in occasione della mostra Otello Sarzi e Carlo Tassi fra teatro e pittura

Storie di Resistenza nelle terre reggiane e ferraresi

di Redazione | 3 min

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Bondeno. Giovedì 18 settembre, ore 20.30, presso la Casa Museo Carlo Tassi a Bondeno, una serata di letture sceniche in occasione della mostra Otello Sarzi e Carlo Tassi fra teatro e pittura, organizzata in collaborazione tra la Casa del Pittore Archivio Carlo Tassi e la Fondazione Famiglia Sarzi-La Casa dei Burattini.

Otello Sarzi burattinaio e Carlo Tassi pittore e scultore, di generazioni differenti ma accomunati da spirito di ricerca e sperimentazione seppure in ambiti apparentemente diversi, ma soprattutto animati da analoghi ideali di giustizia, pace e libertà: un “dovere” politico per entrambi particolarmente significativo da ricordare oggi, nell’anno in cui si celebra l’80° della Liberazione.

Sarzi, di famiglia antifascista e protagonista della Resistenza e della lotta partigiana al fianco dei fratelli Cervi; mentre Tassi per ragioni anagrafiche soltanto interprete fin dagli esordi artistici di quel periodo storico, e portavoce di responsabilità culturale e civile.

Due territori padani, lo stesso impegno di lotta e opposizione tra colline e pianure di metà Novecento. Sotto questo aspetto, oltre al legame tra i due artisti la serata intitolata “Storie di Resistenza nelle terre reggiane e ferraresi” intende rievocare episodi che in particolare vedono protagoniste figure di donne.

In programma le letture: “I Sarzi e i Cervi. Due famiglie un solo ideale”, con Cesare Mattioli, Vittorio Pioli, Sabina Ressia (Fondazione Famiglia Sarzi di Cavriago); “Non siamo sole. Lidia Bellodi e le donne di Bondeno”, con Liliana Letterese (Compagnia il Baule Volante di Ferrara).

Una narrazione che intreccia e fa incontrare Lucia Sarzi, attrice e sorella di Otello, la famiglia Cervi, Lidia Bellodi, Silvana Lodi e le molte decine di loro compagne bondenesi.

Se il ruolo di Lucia Sarzi e dei fratelli Cervi negli anni del secondo conflitto mondiale è noto per il tragico epilogo, quello delle donne di Bondeno va riconosciuto come spaccato di vita contadina e di progressiva acquisizione di impegno politico, fino all’episodio del 18 febbraio 1945 con l’assalto al Comune che contribuì a salvare molti giovani dalla militanza obbligata nelle fila di Salò e alla deportazione in Germania grazie all’incendio dei registri dell’anagrafe.

Raccontare le vicende di Lucia e di Lidia (della quale in questo 2025 ricorre il centenario della nascita), entrare nelle loro vite e nel loro mondo, nelle loro idee e storie personali, non è solo un atto di memoria per rievocare momenti storici che hanno contribuito alla Liberazione dell’Italia, ma un monito a riflettere oggi su tutti i crimini perpetuati in diverse parti del mondo che vedono le donne come vittime ma anche forti protagoniste di opposizione e di “resistenza”. Un ponte dunque tra il passato e il presente, poiché come affermava pochi anni fa Dacia Maraini: «Le donne fanno paura perché sanno coniugare, nella sfera della vita sociale come in altri ambiti, idealità e concretezza. Mi sembra che le donne stiano portando avanti una resistenza corale, con cui tutti dovranno fare i conti. Mi permetto di insistere molto sull’aggettivo ‘corale’, che è davvero qualificativo, non in senso grammaticale ma sostanziale. Perché le donne, quando si mettono in movimento, sanno pensare e agire, molto più dei maschi, in termini di ‘noi’ più che di ‘io’».

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