Salute
13 Settembre 2025
Le Aziende Sanitarie ricordano l'importanza della prevenzione nella Giornata mondiale dedicata alla patologia

Lotta alla sepsi: l’impegno delle Tereapie Intensive ferraresi nella prevenzione delle infezioni

di Redazione | 3 min

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La sepsi, una grave risposta sistemica a infezioni batteriche o fungine che può compromettere la funzionalità degli organi, rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica. In occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Sepsi, che si celebra il 13 settembre, le Aziende Sanitarie Ferraresi ricordano l’importanza della prevenzione nel contrasto alle infezioni, in particolare all’interno delle Unità di Terapia Intensiva, dove il rischio di contrarre tali infezioni è particolarmente elevato. Questo impegno si traduce nell’adozione di protocolli stringenti e nella collaborazione con network nazionali per un monitoraggio continuo e strategico.

L’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Universitaria di Ferrara applica rigorosamente tutti i comportamenti e i protocolli atti a prevenire le infezioni e collabora attivamente con il Gruppo Nazionale GiViTI per il monitoraggio e il confronto dei tassi di infezione con le altre Terapie Intensive italiane. La sepsi è una complicanza frequente e potenzialmente letale in Terapia Intensiva, dove almeno un paziente su quattro a livello mondiale contrae un’infezione durante il ricovero.

L’Anestesia e Rianimazione di Cona attua un approccio rigoroso alla prevenzione delle infezioni nosocomiali. La prevenzione si basa su tre elementi principali: misure generali di igiene, che comprendono l’educazione e l’osservanza delle norme igieniche e la limitazione dell’esposizione a dispositivi invasivi; l’uso ragionato degli antibiotici e misure specifiche relative ai potenziali focolai. L’igiene delle mani è riconosciuta come la principale e più efficace misura per il controllo delle infezioni. Numerosi studi dimostrano che interventi di prevenzione e controllo dei fattori di rischio riducono il tasso degli eventi infettivi nei reparti intensivi.

“La lotta alla sepsi è una priorità assoluta per le nostre strutture sanitarie”, dichiara Carlo Alberto Volta, direttore Dipartimento Emergenza delle Aziende Sanitarie ferraresi. “Ogni giorno, il nostro personale è impegnato nell’applicazione rigorosa delle migliori pratiche di igiene e controllo, fondamentali per la sicurezza dei pazienti più vulnerabili. Riconosciamo l’importanza di un approccio multidisciplinare e della continua formazione per mitigare i rischi e migliorare gli esiti clinici, specialmente in contesti complessi come la Terapia Intensiva, dove le infezioni possono avere conseguenze devastanti”.

“Nelle nostre Terapie Intensive, l’attenzione alla prevenzione delle infezioni è massima”, aggiunge Elisabetta Marangoni, responsabile Terapia Intensiva Dai Emergenza – collaboriamo attivamente con il Gruppo Nazionale GiViTI per il monitoraggio costante dei tassi di infezione, permettendoci di confrontare i nostri risultati con le altre Terapie Intensive italiane e di implementare strategie mirate basate sui dati. L’adesione a precauzioni standard e specifiche, come l’igiene delle mani e la corretta gestione dei presidi medici, è un cardine della nostra pratica quotidiana, essenziale per proteggere i pazienti e ridurre i rischi di sepsi e complicanze correlate.”

La sepsi si manifesta come una grave risposta sistemica dell’organismo a un’infezione, associata alla disfunzione di uno o più organi, potendo evolvere in shock settico con un importante calo della pressione arteriosa e un coinvolgimento più esteso degli organi vitali. Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria sono un problema significativo: in Europa, si stimano oltre 4 milioni di pazienti colpiti ogni anno, con circa 37.000 decessi. Queste infezioni causano un aggravamento della patologia di base, un prolungamento della degenza, disabilità a lungo termine. È fondamentale controllare le infezioni nei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva, poiché l’insorgenza di un’infezione, soprattutto sistemica, è spesso associata alla morte del paziente.

Le Unità di Terapia Intensiva ospitano pazienti con malattie clinicamente gravi e sistemi immunitari severamente compromessi, rendendoli particolarmente suscettibili alla colonizzazione e all’infezione, anche da microrganismi multiresistenti. I fattori di rischio includono la gravità delle patologie, il prolungato ricovero, l’età avanzata (oltre i 60 anni), procedure diagnostiche e terapeutiche invasive (come la nutrizione parenterale e la prolungata terapia antibiotica) e l’utilizzo di numerosi dispositivi medici (cateteri vascolari, ventilazione artificiale). I principali siti esposti sono l’apparato respiratorio, l’apparato urinario e le infezioni da catetere vascolare.

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