Attualità
11 Settembre 2025
La proroga scade il 31 ottobre e non sono ancora state individuate soluzioni alternative se non quella di Chiuesuol del Fosso ritenuta inadeguata

Cittadini del Mondo: “Toglierci la sede significa smantellare un presidio di inclusione”

di Redazione | 3 min

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Il 31 ottobre scadono i termini per la permanenza di Cittadini del Mondo nello stabile (alcune stanze) che ha in uso da ormai trent’anni. Dall’associazione definiscono quella data “una scure” sul loro orizzonte dopo un’altra estate trascorsa a proporre attività come laboratori di fotografia, di arte e di lingua mentre dal 15 settembre, nonostante tutto, inizieranno tutti i giorni le lezioni di italiano.

“Abbiamo bisogno di una “casa” – ricordano -, le nostre attività e servizi gratuiti non possono continuare senza un luogo stabile, centrale, sicuro”.

L’unica sede però ad ora paventata è quella di Chiesuol del Fosso, l’ex sede di Coldiretti, che a differenza di quella in via Kennedy è distante dal centro cittadino 4 chilometri ma, soprattutto, è difficilmente raggiungibile. Senza una macchina o uno scooter le uniche due possibilità per raggiungerla sono in autobus o in bici. Nel primo caso però le corse terminano alle 8 mentre nel secondo non c’è una pista ciclabile illuminata utilizzabile. “Il percorso a piedi – fanno inoltre notare – richiede oltre un’ora e venti minuti, passando per strade trafficate e poco illuminate, senza protezioni né fermate frontali”.

Questo rischierebbe di ridurre moltissimo la fruizione delle attività che Cittadini del Mondo propone spesso in orari serali, dopo il lavoro. Chi tiene i corsi è spesso un volontario ma lo stesso si può dire per i partecipanti che in orari diurni lavorano.

Non si tratterebbe dunque di “una soluzione” ma di “un allontanamento forzato soprattutto per chi già vive situazioni di vulnerabilità: donne con bambini, ragazzi del doposcuola, nuovi cittadini e cittadine ferraresi e per chi è arrivato da poco e ha bisogno di un punto di riferimento”. “Una proposta così periferica e mal servita – aggiungono – sembra indicare una volontà politica di indebolire la nostra presenza, isolarci dalla città e ridurre l’impatto delle nostre iniziative”.

Cittadini del Mondo aveva “chiesto che il tempo della proroga fosse usato per individuare, con serenità, insieme all’Amministrazione Comunale, una nuova sede centrale, accessibile e sicura”.

Dall’associazione fanno anche sapere che durante il “primo ed unico incontro” avuto con l’assessora Cristina Coletti, questa “si era dichiarata disponibile a valutare con noi varie possibilità per giungere ad una soluzione condivisa” e pare si fosse mostrata “d’accordo a proposito dell’inadeguatezza del locale a Chiesuol del Fosso”.

Molte sono state le richieste di incontri mentre solo all’ultima sarebbe arrivata risposta. Una risposta “giunta immediata, addirittura nello stesso giorno” da parte “dell’Ufficio Tecnico che – dicono – ci ‘intima’ di lasciare la nostra sede e minaccia lo ‘sgombero dei locali'”.

L’associazione, per anni, “ha dato voce ai nuovi ferraresi con corsi di lingua italiana e doposcuola gratuiti, attività sportive, ambientali e culturali, assistenza e consulenza di ogni tipo e ha difeso i diritti e la dignità dei nuovi cittadini contro il razzismo istituzionale, i Cpr, contro i pregiudizi e le discriminazioni nella politica, nella stampa e nei social media, negli uffici pubblici, nei luoghi di lavoro e nelle strade”.

“Tutto il sostegno finora ricevuto – concludono -, le centinaia di messaggi di solidarietà e vicinanza saranno necessari in questo percorso per noi molto difficile, la sede di via Kennedy è parte integrante del nostro lavoro: centrale, raggiungibile, già attrezzata, è da sempre un punto di riferimento per la cittadinanza. Cancellarla senza proporre alternative concrete e accessibili significa non solo smantellare un presidio di inclusione, generando disorientamento dove oggi c’è partecipazione e fiducia ma anche togliere una fetta viva della nostra città”.

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