di Paolo Calvano*
Il Governo israeliano ha recentemente approvato un piano per l’evacuazione forzata di circa un milione di residenti da Gaza City entro ottobre 2025, con l’obiettivo dichiarato di assumere il controllo militare dell’intera Striscia. Le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno già avviato la seconda fase dell’operazione “Carri di Gedeone”, che prevede l’ingresso progressivo a Gaza City e il controllo delle aree periferiche. Questa escalation minaccia di aggravare ulteriormente la crisi umanitaria, aumentando il numero delle vittime civili.
Le infrastrutture civili essenziali – ospedali, scuole, impianti idrici ed energetici – sono già gravemente compromesse, limitando l’accesso a servizi vitali per la popolazione. Organizzazioni per i diritti umani, sia locali che internazionali, hanno denunciato il rischio di una deportazione di massa, richiamando il rispetto del principio di proporzionalità e della protezione dei civili nei conflitti armati.
Non è possibile restare in silenzio di fronte a questa tragedia umanitaria che rischia di compromettere ogni prospettiva di dialogo costruttivo e di soluzione politica duratura al conflitto. La Regione Emilia-Romagna ha espresso a più riprese un ampio impegno per la pace e il rispetto del diritto internazionale umanitario attraverso una prima risoluzione (rif: Risoluzione n. 593 del 14 maggio 2025) oltre ad adottare misure concrete di solidarietà, come il sostegno agli studenti di Gaza presenti sul nostro territorio e l’accoglienza di minori in gravi condizioni.
La risoluzione proposta condanna fermamente ogni forma di evacuazione forzata e di trasferimento di massa di popolazioni civili, azioni palesemente contrarie al diritto internazionale umanitario. La maggioranza chiede all’Assemblea di sollecitare il Governo italiano ad assumere una posizione chiara e ferma contro il piano israeliano, chiedendone l’immediata sospensione. Considero particolarmente grave il fatto che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non abbia ancora assunto misure concrete nei confronti di Israele, evitando condanne esplicite e inequivocabili. Una linea che ci distingue negativamente da altri governi europei, come quello tedesco che ha sospeso le forniture di armi.
La risoluzione che abbiamo presentato impegna il Governo a sospendere urgentemente le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele, concesse prima dell’8 ottobre 2023 e a promuovere, a livello europeo, misure nel rispetto della Posizione comune 2008/944/PESC e del Trattato sul commercio di armi (ATT) delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo si chiede di provvedere all’immediata sospensione dell’importazione di armamenti da Israele.
Al contempo è fondamentale sostenere e rafforzare le organizzazioni umanitarie sul campo, garantendo corridoi umanitari sicuri e assistenza ai civili. Il nostro impegno è per la pace, per il diritto internazionale e per la tutela delle popolazioni civili, riaffermando che la comunità internazionale non può permettere che questa crisi degeneri ulteriormente senza una ferma reazione.
*Capogruppo Partito Democratico Assemblea Legislativa Emilia-Romagna
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