Attualità
11 Settembre 2025
I primi tre in servizio dal 15 settembre mentre altri sette sono in consegna. Nei prossimi anni si arriverà a regime con 20 mezzi

Realizzato l’impianto di rifornimento: bus a idrogeno presto in servizio a Ferrara

di Redazione | 6 min

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I nuovi bus a idrogeno di Tper presenti in linea a Ferrara dal 15 settembre. Gli autobus a idrogeno Solaris Urbino faranno il loro esordio sulle linee urbane del capoluogo estense a partire da lunedì prossimo, in concomitanza con l’entrata in vigore dell’orario invernale.

Si tratta dei primi 3 bus di una fornitura di 10 (i restanti 7 sono attesi in consegna a breve come da cronoprogramma) acquistati per il bacino di Ferrara con un investimento complessivo di 5,9 milioni di euro, sostenuto con 5,5 milioni di fondi del Pnrr messi a disposizione dal Comune di Ferrara e con 400.000 euro autofinanziati da Tper. A regime, nei prossimi anni, complessivamente, i mezzi ad idrogeno saranno oltre 20.

Nei primi giorni, i bus a idrogeno inizieranno ad essere impiegati sulla linea urbana 7 e successivamente anche sulla linea 11. Prevalentemente saranno messi in servizio in maniera continuativa su queste due linee nella prima fase d’avvio; a regime, con il completamento del progetto, i bus a idrogeno troveranno spazio su tutti i collegamenti urbani su cui vengono impiegati autobus di 12 metri.

“Si tratta di un’iniziativa di grande valore – ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune di Ferrara Stefano Vita Finzi -, che rende Ferrara la seconda città in Italia a dotarsi di un sistema così innovativo nel settore della mobilità urbana. Grazie a un ambizioso investimento da oltre 17 milioni di euro, e al coinvolgimento di Tper e Ami, che ringrazio per la collaborazione, la nostra città avrà ora un impianto di rifornimento a idrogeno e in circolazione i primi autobus alimentati con questa tecnologia per il nostro trasporto pubblico. L’idrogeno rappresenta il passo cruciale verso un trasporto pubblico autenticamente ecologico, basti pensare che con un singolo rifornimento questi mezzi sono in grado di percorrere oltre 400 chilometri, un’autonomia paragonabile a quella dei mezzi tradizionali. Grazie a questo impianto e ai nuovi mezzi, i nostri autobus viaggeranno senza produrre emissioni climalteranti: un passo importante verso una Ferrara sempre più sostenibile”.

L’impianto di ricarica di idrogeno è in via Trenti presso la sede ferrarese di Tper
Il “progetto idrogeno” sviluppato a Ferrara assume completezza, oltre che con la fornitura di veicoli a fuel cell, anche con la necessaria infrastruttura idonea a rifornirli.

Il piano di introduzione e sviluppo dell’idrogeno per la trazione dei mezzi del trasporto pubblico è stato predisposto con una specifica competenza progettuale da Tper in accordo con l’Agenzia per la Mobilità AMI ed è stato messo a disposizione del Comune di Ferrara; il progetto rientra tra le azioni di mobilità sostenibile dell’Amministrazione che ha potuto fruire di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile (PSNMS) per Città con più di 100mila abitanti.

Nell’ambito di questo lavoro, Tper ha conferito a TPH2 – società partecipata dalla stessa Tper e da HGeneration srl del Gruppo Wolftank – l’incarico per la realizzazione della stazione di rifornimento di idrogeno che è stata realizzata in via Trenti, nell’area ex Ecosfera adiacente al deposito Tper.

Nei giorni scorsi è stata completata la realizzazione dell’impianto che può ora accompagnare il debutto dei primi mezzi della flotta a idrogeno.

La realizzazione dell’infrastruttura di ricarica di idrogeno ha comportato un investimento di oltre 4,5 milioni di euro, finanziati dal PNRR per 1.545.780 € e dal PSNMS per 3.049.341 € (di cui cofinanziamento AMI 610.000 €).

L’idrogeno utilizzato per i bus Tper, fornito dal Gruppo Sapio che ha vinto apposita gara, è a bassa impronta carbonica, nel pieno rispetto di quanto previsto dal PNRR.

Un’infrastruttura ad alta tecnologia
L’idrogeno arriva all’impianto mediante carri bombolai e viene compresso, per mezzo di due compressori in parallelo, in gruppo di stoccaggio, il Logistic Container, che utilizza più banchi di contenimento indipendenti, soluzione realizzata secondo brevetto Wolftank che assicura l’ottimizzazione dei tempi di rifornimento associata ad una massima efficienza energetica.

L’idrogeno compresso giunge così all’erogatore ad alta portata attraverso il quale viene rifornito l’autobus con riempimento dei serbatoi installati a bordo del veicolo ad una pressione massima di esercizio pari a 350 bar.

Tutto l’impianto è dotato di un sistema di controllo integrato che raccoglie e gestisce i parametri operativi delle singole unità in modo da automatizzare il funzionamento dell’impianto. Nel corso della procedura di rifornimento l’erogatore mantiene in tempo reale un continuo dialogo con i sistemi di bordo del veicolo ottenuto mediante un sistema di interfacciamento ad infrarossi attraverso il quale vengono scambiate e monitorate informazioni circa lo stato puntuale dei serbatoi del mezzo, con particolare riferimento ai valori di temperatura e pressione, nonché parametri identificativi di esercizio del veicolo.

L’infrastruttura è dotata dei più sofisticati sistemi di sicurezza ed è predisposta per eventuali upgrade in modo da prevedere la possibilità, in futuro, di aggiungere un secondo erogatore e un impianto di raffreddamento integrativo per aumentare la capacità di rifornimento e ridurre ulteriormente i tempi delle ricariche.

I mezzi a idrogeno: un tassello del mosaico della mobilità pubblica ecosostenibile
I bus a metano, liquido e compresso, sono già una realtà consolidata da tempo per Tper (a Ferrara sono circa 80) ed anche la gestione della flotta di bus elettrici a batterie è in continuo sviluppo; da oggi un altro importante tassello della mobilità green è rappresentato dai bus a fuel cell alimentati a idrogeno, che combinano la massima compatibilità ambientale con un’autonomia e una flessibilità di servizio davvero ragguardevoli.

Il nuovo bus a idrogeno di Tper è dotato di un innovativo sistema: la cella a combustibile da 70 kW di cui è equipaggiato trae l’idrogeno da serbatoi posizionati sul tetto dell’autobus consentendo una percorrenza superiore a 400 chilometri con un singolo pieno. Combinando idrogeno e ossigeno atmosferico in presenza di un catalizzatore, quindi senza combustione termica, la cella a combustibile genera l’elettricità necessaria ad azionare un motore elettrico, producendo vapore acqueo come unica emissione.

Una performance di efficienza e autonomia sulle medie percorrenze del tutto assimilabile a quelle dei mezzi tradizionali a combustione si unisce, quindi, al vantaggio ecologico dato dalla silenziosità che accomuna tutti i mezzi a motore elettrico e all’azzeramento delle emissioni nocive e climalteranti: si stima che questa prima fornitura di 10 Solaris Urbino a fuel cell di Tper risparmierà all’atmosfera oltre 600 tonnellate di CO2 ogni anno, un ulteriore importante contributo per la qualità dell’aria che proviene da una ragionata transizione tecnologica ecosostenibile del trasporto pubblico.

In termini di dotazioni, il Solaris Urbino è provvisto di pianale ribassato, di climatizzazione integrale per il comfort a bordo in ogni stagione, di impianto di videosorveglianza e di un doppio equipaggiamento che caratterizza da tempo gli allestimenti dei bus urbani di Tper: una piattaforma per l’alloggiamento sicuro di una sedia a rotelle per persone a mobilità ridotta e il posto per un passeggino aperto.

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