di Nicolò Govoni
È un sogno che prende forma nella realtà. Thomas Campi, portiere della Comacchiese classe 2001, è cresciuto nella Spal, tifosissimo dei biancazzurri, e questa sera realizzerà uno dei desideri che ha inseguito fin da quando era un bambino: giocare al Paolo Mazza di Ferrara, al cospetto della Curva Ovest. Thomas non sarà nell’undici spallino, ma sicuramente sarà per lui un turbinio di grandi emozioni.
Da grandissimo tifoso spallino, che estate hai vissuto?
“Parto dalla gioia contro il Milan Futuro. Purtroppo, non sono riuscito ad andare allo stadio, ma è stato bellissimo e avrei voluto tanto esserci. È stata una gioia incredibile dopo una stagione tribolata, davanti a migliaia di tifosi, una serata da altra categoria. Il fallimento è stato, invece, un colpo inaspettato, sembrava che ci fossero le garanzie. È stata come una coltellata al cuore, per me come per ogni tifoso della Spal: anche se non gioco più lì, le radici non si cancellano, è una passione di famiglia. Ed è stato un momento bruttissimo”.
Quanti anni hai giocato alla Spal?
“Ho fatto tutta la trafila dai Pulcini alla Primavera. L’ultima stagione è stata un po’ sfortunata, non ero il titolare e ho giocato una manciata di minuti. Ma come squadra è stata una bella esperienza, siamo arrivati in finale playoff. Anche se, dal punto di vista personale, è stato un anno duro, tuttavia mi ha insegnato tanto. Ho sempre cercato di fare sacrifici per inseguire quel sogno di ogni ragazzo di Ferrara quando indossa quei colori”.
“Come ho giocato io alla Spal, ci sono anche tanti altri. Ad esempio, il mio compagno di squadra Fiorini, difensore, ha giocato con la Spal in D dopo il fallimento: sarà emozionante anche per lui, così come per altri ragazzi ed ex compagni della Spal che hanno già giocato la prima in Coppa con il Mesola a Ferrara”.
Questa sera si realizza il tuo sogno sportivo: giocare al “Mazza”, sotto la Ovest.
“È davvero un sogno che si realizza. Negli anni alla Spal non ho mai giocato al ‘Mazza’, se non un paio di panchine con la Primavera: ma non è come entrare in campo. Quando ho saputo che la Spal sarebbe stata nel nostro girone, ho realizzato che avrei giocato in quello stadio, anche se da avversario. È una cosa incredibile per me, è il sogno che ho fin da bambino: non vedo l’ora”.
Che partita di aspetti?
“Sarà una partita durissima, sappiamo il valore della Spal e dovremo farci trovare pronti e compatti, per provare a portare a casa un risultato positivo. Non vedo l’ora: la palla è tonda e può succedere di tutto. E giocare contro attaccanti di categoria superiore mi stimola tanto: è una motivazione in più”.
Com’è stata presa a Comacchio la notizia del fallimento della Spal e del suo inserimento nello stesso girone della Comacchiese?
“È motivo di orgoglio giocare contro la Spal, non capita tutti i giorni: è un qualcosa di prestigioso per la città, la società e i tifosi. È un pezzo di storia, non penso ci siano mai stati incontri tra Spal e Comacchiese: e poi, è anche un derby”.
In stagione sono arrivate due sconfitte nelle prime due partite. Quali sono gli obiettivi?
“Mantenere la categoria da neopromossi, e sarebbe bello farlo nel più breve tempo possibile, ma ovviamente non dipende solo da noi: è un girone molto tosto con squadre tutte attrezzate, e ogni gara è una battaglia. Nelle prime due partite – contro Russi e Castenaso, ndr – siamo stati sfortunati negli episodi ma anche poco maliziosi: abbiamo subito pochi tiri ma troppi gol. Anche contro il Castenaso il risultato è un po’ bugiardo, ma non trovo alibi: i nostri avversari sono stati più cinici di noi. Lavoriamo tanto e siamo un bel gruppo, e cerchiamo di remare nella stessa direzione, insieme: i risultati arriveranno, non siamo inferiori alle squadre che abbiamo incontrato”.
Torniamo al “Mazza”: tutte le domeniche andavi alla Spal?
“Non facevo grandi trasferte perché, ovviamente, quando giocava la Spal giocavo anche io nel settore giovanile. Ma nelle partite in casa mi piaceva tantissimo fare il raccattapalle al ‘Mazza’, perché ero praticamente in campo: nei nove anni di Spal l’ho fatto tante volte, e ho visto la cavalcata dalla C alla A. Quando non riuscivo ad andare lì, andavo in Ovest: conosco qualche ragazzo mio coetaneo della Curva, che giocava con me alla Spal. Da quando ero piccolino quasi ogni domenica ero allo stadio: il ‘Mazza’ mi ha sempre affascinato, soprattutto quando è diventato un campo alla inglese da Serie A”.
Questa sera, da portiere, sarai sotto la Curva almeno per un tempo.
“Mi fischieranno, forse – ride, ndr – però fa parte del gioco e l’affronterò con il sorriso. La ciliegina sulla torta sarebbe un saluto da parte dei tifosi, un qualcosa di simbolico, mi farebbe molto piacere: non sono un estraneo, sono nato a Ferrara e ho giocato nella Spal, qualcuno dei ragazzi in Curva mi conoscerà. Quindi, sarebbe bellissimo ed emozionante. Ma già solo giocare su quel parto vale come oro per me”.
Hai un messaggio per i tifosi?
“Ai tifosi della Comacchiese dico che, nonostante le prime due partite, stiamo lavorando tanto e non molleremo. Daremo sempre di più, in ogni partita. Ci seguono sempre, e vogliamo renderli orgogliosi. Spero sia una bella partita, e che sia un risultato positivo per entrambe”.