di Emanuele Gessi
La ripartenza dei lavori, dopo la pausa estiva, della 5^ commissione consiliare del Comune di Ferrara è stata segnata dai toni sferzanti. L’argomento al centro del dibattito, ieri martedì 9 settembre, è stato l’adeguamento delle tariffe di concessione delle palestre comunali, che da questa stagione sportiva vengono riviste al rialzo. Al riguardo – sull’entità dell’aumento e su come questo inciderà sui cittadini – i consiglieri di maggioranza e minoranza non si sono risparmiati: molti gli interventi, con interpretazioni contrastanti e una corsa a rimpallarsi le colpe.
La questione risale alla delibera di Giunta del 24 giugno, dalla quale sono conseguiti – insieme a nuove misure di inclusività per gli individui in condizione di svantaggio (in accordo con gli aggiornamenti dell’articolo 33 della Costituzione) – degli incrementi del piano tariffario per la stagione sportiva 2025/26. A muoversi per primo era stato Matteo Proto, consigliere del Partito Democratico, che aveva chiesto la convocazione tempestiva di una commissione per discutere delle variazioni, nell’ottica di tutelare famiglie e società, prima della chiusura del nuovo bando (fissata al 20 luglio). Ciò non è avvenuto, l’avviso per l’assegnazione si è concluso e per dibatterne in sede politica si è dovuto attendere settembre, a dado tratto.
La maggioranza ha rivendicato la bontà degli adeguamenti applicati: “La fisionomia dello sport a Ferrara sta cambiando – ha dichiarato Stefano Perelli della Lega – ed è grazie all’amministrazione guidata da Alan Fabbri, che del dinamismo economico ha fatto un tratto distintivo. Ora gli esponenziali aumenti dell’energia elettrica, e non solo, costringono a rivedere le tariffe. Ma dagli incontri che abbiamo avuto con le società sportive ad agosto non abbiamo raccolto lamentele”.
A lui hanno fatto eco Francesco Levato di Forza Italia (“riteniamo oculata la soluzione adottata da questa amministrazione. Se i costi aumentano, qualcosa bisogna pur chiedere alle famiglie”) e Francesco Rendine, della lista civica Fabbri (“sappiamo che la coperta è una: non potremmo azzerare i costi per le palestre senza andare a indebolire altri servizi essenziali”).
In risposta, Matteo Proto del Pd ha evidenziato: “Dopo gli aumenti che hanno colpito i cittadini con l’addizionale Irpef e il rincaro dei parcheggi vorremmo che non cascasse su di loro questa nuova crescita dei costi da sostenere. Da parte della maggioranza si è negato che degli aumenti sensibili colpiranno alcune categorie, in particolare le attività agonistiche e le attività giovanili fra i 13 e i 16 anni. Eppure, già a luglio rilevavamo di essere di fronte, in certi casi, anche a un raddoppio degli importi”.
Leonardo Fiorentini, della lista civica Anselmo, ha aggiunto: “Uno dei problemi di burn-out più gravi nello sport italiano riguarda la fascia di età dagli 11 ai 16 anni. Mi pare poco sensato colpire proprio questa categoria”.
Marzia Marchi – del Movimento 5 Stelle – ha chiesto che “venga data continuità educativa ai ragazzi”, auspicando che questa sarà la vera priorità, “sacrificando il finanziamento ad alcuni eventi se necessario”. Mentre Nanni – del Pd – ha messo l’accento sull’esigenza di “garantire un accesso equo e sostenibile agli impianti”. Poi una puntura: “L’assessore al bilancio sbandiera di frequente la floridità del bilancio comunale. Allora dovrebbe essere agevole trovare le risorse per garantire tariffe adeguate ai cittadini”.
Da parte dell’amministrazione in carica, a fare il punto della situazione sono stati l’assessore allo sport Francesco Carità e la dirigente del servizio sport Cinzia Graps. “Ho ricevuto – ha puntualizzato Carità – rassicurazioni da parte delle società sportive che gli adeguamenti applicati a loro carico non andranno a incidere sulle famiglie. Gli indici Istat Foi dovevano essere aggiornati già l’anno scorso, ma ho voluto prendermi un anno per analizzare tutto il contesto. Nel frattempo ho candidato Ferrara a diventare Città Europea dello Sport e ho tenuto fede alle mie linee di mandato azzerando le tariffe per i disabili”.
La dirigente ha incominciato il suo intervento da qui, rilevando come l’integrale abbattimento dei costi garantito per chi è portatore di disabilità sia un unicum a livello regionale. Riguardo all’entità dei rincari ha poi dichiarato: “Quanto abbiamo incamerato fino a quest’anno si attesta intorno ai 400mila euro. Le mie valutazioni iniziali prevedevano incrementi maggiori. Con l’assessore mi sono trovata a discutere accesamente di questo. L’accordo raggiunto è il minimo indispensabile”.
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