Portomaggiore. L’abbassamento del livello idrico, avvenuto durante l’estate, nell’Oasi Anse Vallive di Porto, ha determinato la morte per anossia di tonnellate di fauna ittica. Le associazioni ambientali Eurocarp Club e UPE – Unione Pescatori Estensi, venute a conoscenza dell’evento all’inizio di settembre, dichiarano di voler andare fino in fondo, denunciando agli enti competenti il danno ambientale verificatosi.
Christian Forlani, presidente Eurocarp Club: “Sono anni che, periodicamente, in estate assistiamo a catastrofici eventi di moria di fauna ittica, tali da compromettere la biodiversità acquatica dell’area protetta e la salute pubblica, considerata la presenza di tonnellate di pesci morti, che giacciono decomposti al sole, richiamando insetti, parassiti e provocando miasmi avvertiti dai nostri associati fino alle vicine sponde del Canale Circondariale”.
Marco Falciano, presidente Upe: “Dal 2015 al 2017 due Guardie Ittiche della mia associazione mi riferirono di diversi gravi episodi di moria di fauna ittica nella medesima “oasi protetta” a causa della malagestione delle acque di entrata e di uscita dalle valli. Considerato che, negli anni, questi fenomeni si sono ripetuti con frequenza matematica e che, anche nel 2024 c’è stata un’enorme moria e che la situazione è ben nota sia agli enti di gestione che al comune di Portomaggiore competente per territorio, pare che ancora nulla sia in concreto stato fatto per migliorare la situazione. In tal modo non si attua alcuna tutela ambientale, così facendo si distrugge la biodiversità”.
Le due associazioni ambientali, che collaborano da anni per la tutela delle acque e della fauna ittica, denunciano che, come ogni anno, sin da giugno 2025 il livello idrico critico dell’Oasi di Bando era un fatto noto agli enti ma, nonostante le segnalazioni e la pubblicazione di un post dedicato sulla pagina di Eurocarp Club (Link), nessuno si è attivato per porvi rimedio, determinando così una nuova moria.
“Consapevoli – concludono le due associazioni – di aver esercitato il legittimo diritto di critica, che spetta a chi pretende adeguata tutela ambientale nel territorio in cui vive, che va preservato non solo dalla minaccia di bracconieri e inquinatori, ma anche da chi lo amministra senza seguire le linee guida più elementari di tutela ambientale, chiediamo al sindaco Bernardi di poter partecipare al tavolo aperto con la Regione, nella riunione già calendarizzata per la fine del mese di settembre, al fine di poter interloquire con gli enti competenti e migliorare la gestione del sito risolvendo queste insopportabili criticità”.
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