Politica
9 Settembre 2025
La protesta del Fronte della Gioventù Comunista: "Le risorse che dovrebbero essere impiegate per formare e assumere personale sono invece destinate a preparare la guerra"

Professioni sanitarie. Fgc contro il numero chiuso a Unife: “Soldi alla sanità e non alla guerra”

di Redazione | 2 min

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Durante la mattinata di lunedì 8 settembre, a Ferrara Fiere, sede del test di ingresso per i corsi di professioni sanitarie dell’Università di Ferrara, il Fronte della Gioventù Comunista ha contestato il numero chiuso e la sua funzione rispetto al Sistema Sanitario Nazionale.
“Il Sistema Sanitario Nazionale ha dimostrato tutte le sue debolezze, frutto di smantellamento sistematico. La carenza di personale è un problema strutturale a cui il numero chiuso ha contribuito. Contemporaneamente gli istituti di cura privati hanno proliferato e costituiscono ora più del 48% delle strutture sanitarie totali. Sempre più persone devono rinunciare a curarsi e tutti i principali partiti ne sono responsabili” affermano gli esponenti del Fronte.
“Il numero chiuso a Medicina – proseguono – non è stato cancellato e il test è stato sostituito da un sistema altrettanto iniquo. Per le professioni sanitarie non c’è nemmeno un incremento significativo dei posti disponibili. Il governo sulla meritocrazia fa vuota retorica mentre affossa il Ssn e fa crescere solo la spesa militare”.
Il Fronte della Gioventù Comunista conclude: “Il governo Meloni ha come priorità allinearsi alle folli spese richieste da Nato e Ue. Le risorse che dovrebbero essere impiegate per formare e assumere personale sono invece destinate a preparare la guerra. Quella contro il numero chiuso è la lotta degli studenti per costruire un sistema sanitario migliore. Abolire il numero chiuso, soldi alla sanità non alla guerra”.
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