Politica
9 Settembre 2025
L’allarme degli agricoltori Cia e la risposta del deputato ferrarese di FdI: "Più risorse dal governo, ma serve un cambio di passo a Bruxelles"

Cimice asiatica, Malaguti: “Europa non tolga difese senza offrire alternative”

di Redazione | 2 min

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“Non posso che condividere l’allarme lanciato dal presidente provinciale Cia Stefano Calderoni nel merito ‘dell’incubo’ cimice asiatica”, afferma l’onorevole Mauro Malaguti, componente della Commissione Agricoltura, intervenendo dopo la denuncia degli agricoltori ferraresi riportata da Estense.com.

Secondo Malaguti, l’insetto che negli ultimi anni ha devastato intere coltivazioni “oltre a essere un flagello per alcune specie di pere, sta compromettendo anche i raccolti di mais”. Una situazione che, a suo avviso, viene aggravata dalle scelte europee in tema di difesa fitosanitaria: “L’Europa non può togliere molecole alle difese delle produzioni agricole senza offrire soluzioni alternative già sperimentate e quindi di comprovata efficacia”.

Il riferimento va in particolare all'”acetamiprid”, la cui limitazione “come le altre riduzioni di agrifarmaci da parte di Bruxelles, non può che condurre a progressive perdite di produzioni del nostro mercato interno, per essere poi sostituite da prodotti d’importazione la cui qualità è tutta da verificare”.

Sul fronte nazionale, Malaguti rivendica invece l’impegno del governo Meloni a sostegno del settore: “Con ColtiVAItalia, il disegno di legge per il comparto agricolo collegato alla legge di Bilancio 2025, il governo Meloni e il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida hanno messo a disposizione un ulteriore miliardo, per un totale di 11 miliardi dall’inizio del mandato, cifre mai stanziate prima che testimoniano quanto il rilancio del settore sia al centro dell’agenda politica del governo”.

Risorse che, sottolinea il deputato ferrarese, saranno indirizzate anche per rafforzare le filiere più fragili: “Trecento milioni del ColtiVAItalia sono dedicati a colmare le carenze produttive in filiere agricole chiave dove l’Italia è fragile, in particolare frumento, soia e zootecnia”.

Infine, malaguti richiama l’urgenza di investire in ricerca e innovazione, sottolineando però come la prima responsabulità spetti a Bruxelles: “atto salvo che come premesso la prima ad investire dovrebbe essere l’Europa a compensazione delle riduzioni di agrofarmaci che impone, il Crea potrà assumere 45 nuove unità a tempo indeterminato”.

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