Oltre 400 persone hanno riempito il 6 settembre piazza Cattedrale per dire basta all’occupazione a Gaza e per sostenere la missione Global Sumud Flotilla. Un presidio intenso, promosso dalla Rete Pace Ferrara, che ha trasformato il sagrato in un mosaico di voci, bandiere e simboli: su una grande bandiera palestinese sono state posate decine di barchette di carta, immagine evocativa delle imbarcazioni che in questi giorni stanno partendo per tentare di raggiungere la Striscia, rompere l’assedio israeliano e portare beni di prima necessità alla popolazione.
La manifestazione si è aperta con le parole del camallo Riccardo Rudino, pronunciate una settimana fa a Genova in occasione della partenza delle imbarcazioni per Gaza: “Se noi per soltanto venti minuti perdiamo il contatto con le nostre barche, noi blocchiamo tutta l’Europa, da qui non esce più un chiodo“. Un discorso seguito da un fragoroso applauso e dalla commozione palpabile dei presenti.
È poi intervenuta la presidente di Arci Ferrara, Francesca Audino, che ha richiamato la necessità di difendere la solidarietà come bene comune: “Teniamocela stretta questa umanità, buon vento alla Sumud Flotilla“.
Non meno forte il contributo degli operatori sanitari ferraresi, che hanno ricordato la giornata nazionale di digiuno per Gaza tenutasi il 28 agosto: “La crisi della Striscia ha toccato tutti i professionisti della salute. La giornata del 28 agosto ha dimostrato che insieme siamo più forti, il silenzio è solo complicità. In questo senso, abbiamo la responsabilità di portare avanti anche azioni individuali, come continuare a boicottare i prodotti dell’azienda farmaceutica israeliana Teva“.
Infine, la voce del mondo accademico con la docente di Diritto internazionale e Diritto europeo dell’immigrazione dell’Università di Ferrara, Alessandra Annoni, che ha messo in luce la responsabilità della classe politica: “Questa iniziativa della società civile interviene in un momento in cui i governi non stanno facendo quello che il diritto internazionale imporrebbe loro di fare. Gli Stati hanno l’obbligo di cessare qualunque forma di assistenza a Israele affinché interrompa il genocidio a Gaza. La società civile si muove per cercare di aprire un varco e portare la solidarietà necessaria al popolo palestinese”.
Il presidio ferrarese si è intrecciato con il percorso della Global Sumud Flotilla, definita dalla Rete Pace “la più grande missione marittima civile mai organizzata“. Circa 50 imbarcazioni, per lo più piccole e medie, sono partite da Barcellona, Tunisi, Genova e dalla Sicilia con a bordo attivisti, giornalisti, avvocati, politici e artisti provenienti da 44 paesi. Tra i partecipanti anche parlamentari italiani di diverse forze politiche, come il senatore pentastellato Marco Croatti, l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi, il deputato dem Arturo Scotto e l’eurodeputata del Pd Annalisa Corrado.
La flotta ha come obiettivo quello di portare cibo, acqua e medicinali a Gaza, ma soprattutto rompere simbolicamente l’assedio e costringere i governi a muoversi. Anche Emergency ha aderito alla missione con la nave Life Support, che affiancherà la spedizione con compiti di osservazione e supporto medico-logistico. L’arrivo al largo della Striscia è previsto per metà settembre, in un contesto di fortissime tensioni: il ministro della Difesa israeliano Itamar Ben Gvir ha già dichiarato che gli attivisti saranno “trattati come terroristi”.
Di fronte a queste minacce, la Rete Pace Ferrara ha rilanciato dalla piazza del 6 settembre la richiesta che i governi europei e in particolare quello italiano difendano i cittadini impegnati nella missione. “Consideriamo debolissime le affermazioni del governo italiano. Serve un’azione concreta nei confronti di Israele: non possiamo permettere che continui a godere di impunità“, denunciano i manifestanti.