Cronaca
6 Settembre 2025
Il sindaco Fabbri esprime solidarietà e invita ad abbassare i toni: "Ferrara resterà una città democratica, ma non si può colpire la vita privata delle persone"

Biglietti pro-Palestina a casa dell’assessore Coletti: “Violata la mia sfera personale”

di Redazione | 2 min

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Un nuovo episodio ritenuto intimidatorio ha coinvolto l’assessore Cristina Coletti, che nella mattinata di sabato 6 settembre ha ritrovato, sul cancello e nella buchetta della posta della propria abitazione, alcuni biglietti inneggianti alla “Palestina libera”. Un gesto che si aggiunge agli attacchi personali subiti lo scorso 1 agosto, quando Coletti era stata accusata di promuovere violenza di genere attraverso cartelli diffusi in città.

“Un fatto che va oltre il dissenso democratico, atto a destabilizzare il clima di serenità che contraddistingue una famiglia. Da mesi, a Ferrara, c’è chi continua ad alimentare tensione attraverso atti intimidatori che superano il confine con la civiltà, promossi da persone che si nascondono dietro al diritto di potersi esprimere liberamente. Violare la mia sfera personale, colpendo anche la mia vita familiare, è un atto codardo e deplorevole, soprattutto se compiuto da ignoti”, ha dichiarato Coletti, che ha già provveduto a segnalare l’accaduto alla polizia.

L’assessore ha sottolineato come si tratti di una “grave violazione della vita privata, perché non colpisce il mio ruolo istituzionale, ma entra direttamente nella sfera personale e familiare. È inaccettabile che il dissenso possa arrivare a compromettere la serenità di una famiglia nella propria casa. Con questo fatto si crea una destabilizzazione pericolosa, che spero non spinga altre persone all’emulazione”.

Solidarietà è stata espressa anche dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, che ha condannato l’episodio: “Fino a quando messaggi e manifestazioni, anche aggressive, come accaduto in Consiglio comunale o sotto lo Scalone del Comune di Ferrara, restano confinati nell’ambiente di lavoro, posso anche sorvolare. Quando però ‘messaggi’, barchette o altri simboli vengono recapitati anche nelle abitazioni private, come in questo caso, la partita cambia”.

Il primo cittadino ha evidenziato i rischi di tali comportamenti: “Il messaggio lasciato oggi davanti all’abitazione dell’assessore Cristina Coletti, diversamente da quanto accaduto settimane fa alla residenza municipale, è pacifico nella forma, ma lo si può anche interpretare come un: ‘Attenzione, sappiamo dove abiti’. Ed è sbagliato, perché non si conosce la sensibilità delle persone che ricevono questo tipo di messaggi”.

Fabbri ha quindi rivolto un appello: “Ferrara è e resterà una città democratica, che permette a tutti di manifestare liberamente il proprio pensiero. Diversamente da chi compie queste azioni. Abbassate i toni, perché se la guerra è a casa vostra non significa che dobbiate portarla anche qui. Solidarietà all’assessore Cristina Coletti e alla sua famiglia”.

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