Nella mattinata di mercoledì 3 settembre, davanti all’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, si è svolto il sit-in organizzato dalla Flc Cgil Emilia Romagna che ha visto “una buona partecipazione di precari, docenti e personale Ata”.
Durante l’iniziativa, una delegazione del sindacato, insieme a lavoratrici e lavoratori precari, è stata ricevuta dal dottor Nanni per conto dell’amministrazione scolastica regionale. L’incontro è servito a ribadire “le ragioni della mobilitazione e il forte disagio che la scuola emiliano-romagnola attraversa, in modo ormai cronico e strutturale”.
Al centro della protesta le criticità con cui si è aperto l’anno scolastico: “Persistono ancora numerose criticità in tutti i territori, a partire dagli organici e dalla mancata copertura di oltre 12.000 posti vacanti”.
Tra le questioni segnalate: i ritardi nelle procedure di nomina del personale, le anomalie riguardanti le classi di concorso AB25 (inglese) e AM12 (Italiano, Storia e Geografia), l’insufficienza dei posti per i ruoli e “il dato preoccupante sul precariato, che in regione si attesta attorno al 30%”.
La Flc Cgil ha inoltre evidenziato come la gestione delle procedure risulti ulteriormente rallentata “dalla sostituzione frequente dei componenti delle commissioni, sottopagati e senza esonero dal servizio, quando invece la complessità delle norme richiederebbe un impegno a tempo pieno”.
Il sindacato ha infine chiesto maggiore trasparenza: “Abbiamo chiesto un prospetto riepilogativo e dettagliato di tutte le procedure di nomina effettuate per tutto il personale scolastico, ottenendo l’impegno dell’amministrazione a fornirlo”.
La mobilitazione, garantisce la Flc Cgil, non si ferma: “Chiediamo trasparenza, rispetto dei diritti e regole certe per tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola”.
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