Dopo tante critiche (molte delle quali anche cattive e feroci) sul Ferrara Buskers Festival 2025, vorrei esprimere anche il mio pensiero da semplice appassionato ferrarese che frequenta questa manifestazione da oltre trent’anni.
Sabato sera, ma come del resto nelle serate precedenti, ho visto ballare bambini, ragazzi e ragazze ed anche anziani!! Una energia pazzesca! Scene viste in questi giorni come trent’anni fa… e quindi come si sarebbe snaturato il Festival nel corso del tempo, come diversi affermano?
Saranno cambiate magari, per esigenze diverse, un po’ le forme (del resto cambia anche il nostro corpo nel tempo..) ma l’anima ritengo personalmente che sia rimasta sempre la stessa!
In un mondo in cui tutto cambia, in cui tutto è artificiale (intelligenza compresa) e l’uomo è sempre piu’ sostituito dalle macchine, dai robot (addirittura anche gli attori in carne ed ossa potrebbero diventare quasi superflui), permettetemi di poter dire che il Ferrara Buskers Festival è ancora una festa genuina, a misura d’uomo, a misura di famiglia, a misura anche di persone svantaggiate.
In qualsiasi concerto o spettacolo che sia, il pubblico (al di là di battere le mani) è destinato ad un ruolo “passivo” ma nell’atmosfera che sa creare il FBF ciascuno può diventare partecipe, coprotagonista, cantando, ballando e mettendosi in gioco con il Buskers che si trova di fronte, che non conosceva fino ad un attimo prima ma che riesce a catturare la sua curiosità e a trattenerlo proprio lì, in quel preciso momento, convincendolo a stare al gioco pure lui.
Siamo abituati ormai a vedere e a sentire di tutto ma sostanzialmente sempre le stesse cose, alla Tv, al cinema, alle radio ecc. ecc… penso però che il Festival sappia ancora stuzzicare la voglia di “scoprire”, di andare “alla ricerca” …chi ci sarà mai dietro l’angolo?…
Solo a motivo di esempio, fino a pochi giorni fa, non avevo mai visto a Ferrara realizzare un “murales in 3D” o un piccolo teatrino meccanico (ingegnosissimo) realizzato da un gruppo estone ecc. ecc.
Io mi sento privilegiato per aver avuto la fortuna di aver visto nascere nella mia città un evento unico, unico perché in questa forma e di queste dimensioni non c’è da altre parti, nonostante ormai le varie “imitazioni”.
Se poi a questo si preferirebbe avere un centro storico vuoto, anonimo e senz’anima …allora Vabbè…
Marco Bertinato