“Vi ringrazio per essere qua oggi”. Adam Sami di Ferrara per la Palestina ha esordito con queste parole davanti alle oltre 200 persone presenti al corteo che da piazza Municipale è arrivato fino alla Prefettura.

Li ha ringraziati di essere al loro “fianco per rispondere agli ennesimi infami attacchi rivolti contro di noi” e ha risposto al sindaco Alan Fabbri e al deputato di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti, che avevano minacciato conseguenze per la scelta degli attivisti di portare – lo scorso 11 agosto – l’immagine del giornalista Anas Al-Sharif (ucciso a Gaza, come altri oltre duecento operatori dell’informazione, da un attacco israeliano) vicino alla lapide del muretto del Castello che celebra i martiri del fascismo.

“Che sia chiaro – dice -, noi non facciamo un passo indietro, l’unica paura che abbiamo è quella di essere dalla parte sbagliata della storia”. Si rivolge poi direttamente al sindaco, Malaguti e a quelli che chiama “i loro padroni”. Sono loro che, secondo Sami non dovrebbero “nemmeno mettere in bocca la parola Resistenza e la parola memoria”. “Loro – sostiene -, che oggi come allora, finanziano e rendono possibile il peggiore dei crimini: un genocidio”.

Un passaggio lo dedica anche alle difficoltà denunciate dagli attivisti per riuscire a organizzare la manifestazione: 2È stata una lotta. La Questura ha tentato fino all’ultimo di vietare questo corteo. Hanno cercato di farci cambiare la data, il luogo, l’orario e il percorso. Hanno detto che era impossibile svolgere questa manifestazione. Noi ci teniamo a ribadire che manifestare è un nostro diritto e non smetteremo di lottare”.