di Paolo Calvano*

Il Governo si trova di fronte a un nuovo impasse sulle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile. Il 26 agosto era attesa l’udienza cautelare richiesta dall’Esecutivo davanti al Consiglio di Stato, dopo la sentenza del Tar del Lazio che aveva bocciato alcune norme del decreto governativo in materia. Un passaggio che, pur con ritardo, avrebbe potuto offrire qualche indicazione alle Regioni, oggi ferme in una situazione di stallo.

Ma così non sarà. Abbiamo appreso che i Ministeri competenti hanno infatti rinunciato alla richiesta di sospensiva che loro stessi avevano avanzato. Tradotto: niente pronunciamento del Consiglio di Stato e, di conseguenza, tempi che si allungano ulteriormente. L’udienza di merito è rinviata a data da destinarsi, mentre Regioni e amministrazioni locali restano senza certezze normative su come procedere nell’individuazione delle aree idonee per fotovoltaico e altre rinnovabili.

Al senatore Balboni, che aveva rivendicato l’attivismo del Governo scaricando le responsabilità su altri, dico basta slogan e più concretezza. Si faccia portavoce di una soluzione presso l’Esecutivo, invece di alimentare rimpalli di responsabilità. La transizione energetica richiede serietà e scelte immediate, non il caos normativo a cui stiamo assistendo.

*Consigliere regionale Pd