Nonostante le pressioni e i tentativi di intimidazione, l’associazione Ferrara per la Palestina conferma: il corteo previsto per sabato 30 agosto alle 14.30 da piazza Municipale si terrà comunque.
In un comunicato diffuso nelle scorse ore, gli organizzatori denunciano quello che definiscono un “grave attacco ai diritti democratici e alla libertà di dissenso”. L’associazione ricorda che il sindaco Alan Fabbri aveva chiesto al prefetto di intervenire per la foto del giornalista Anas sul muretto dell’eccidio del Castello, mentre a livello nazionale sono arrivate ulteriori pressioni attraverso il parlamentare di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti.
“Per queste ragioni – afferma Ferrara per la Palestina – abbiamo organizzato un corteo che partirà da Piazza Municipale sabato 30 agosto alle ore 14:30”. Il cambio di orario è stato deciso per evitare la contemporaneità con il Buskers Festival.
Il messaggio è chiaro: “Manifestare è un nostro diritto, le piazze appartengono al popolo, non possono essere negate e sabato 30 il corteo si svolgerà grazie alla nostra determinazione”.
Nel comunicato, Ferrara per la Palestina lega la mobilitazione locale alla drammatica attualità di Gaza, denunciando l’offensiva via terra israeliana, l’invio di 60.000 riservisti e il rischio di una frammentazione definitiva della Cisgiordania. “Abbiamo governi complici di crimini di guerra – scrivono – e devono ascoltare la nostra rabbia”.
Gli organizzatori sottolineano come le proteste per la Palestina stiano crescendo a livello internazionale e leggono i tentativi di bloccare la manifestazione a Ferrara come il segnale di una voce scomoda e temuta: “Se a Ferrara si tenta con tanta ostinazione di vietare le nostre iniziative, significa che la nostra voce fa paura. Non ci faremo intimidire”.
L’appello finale è rivolto a cittadini, associazioni e società civile: “La Palestina ha bisogno di voi. Questo è il momento di agire e di farci sentire con forza. Ci vediamo sabato 30 agosto alle 14.30 in piazza Municipale”.
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