“Il medico fa il suo lavoro, ma finisce alla gogna”. Inizia così il consigliere di opposizione a Ferrara Fabio Anselmo rivolto all’assessora Cristina Coletti che aveva criticato l’operato di un medico secondo cui un cittadino straniero fermato dalla Polizia Locale non risultava idoneo al trasferimento in un Cpr.
“Subito è scoppiata la bufera politica – scrive Anselmo -. L’assessora alla sicurezza parla di “obiezione di coscienza ideologica” (su quella vera, il negato diritto all’aborto, invece tace, da buona leghista) accusa i medici di bloccare la macchina delle espulsioni. Io, invece, dico che quel medico ha fatto semplicemente il suo mestiere: ha valutato la salute di una persona, non il tornaconto di un’amministrazione. Ha applicato la scienza, non la propaganda”.
“Eppure – prosegue – la gogna si è già attivata: c’è chi chiede il nome del medico, come se fosse un colpevole da esporre alla piazza. Un clima da caccia alle streghe, che mette a rischio non solo la sua reputazione, ma la libertà stessa di esercitare la professione secondo scienza e coscienza”.
L’ex candidato sindaco ripercorre poi chi era questa persona. “Un migrante – scrive – che era regolare in Italia, con permesso di soggiorno. Poi, come spesso accade, la burocrazia lo ha schiacciato: il documento è scaduto a dicembre, non è riuscito a rinnovarlo, e intanto lavorava in campagna (ovviamente, essendo irregolare, in nero, e anche su questo l’assessora tace). Non un criminale, non un pericolo sociale. Una persona che cercava di sopravvivere, da integrare, ma che l’inerzia e la lentezza dello Stato hanno spinto nell’irregolarità”.
Anselmo ricorda, dopo averlo fatto in moltissime occasioni, che “nei Cpr non ci sono condizioni di vita compatibili con la dignità”. E questo “lo sanno le associazioni, lo hanno scritto i giuristi, lo hanno denunciato i medici della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e della rete Mai più lager – No ai Cpr”.
“Lo ha pubblicato – aggiunge – persino il British Medical Journal: quei luoghi non rispettano i diritti fondamentali”.
Per Anselmo non si tratta dunque di “obiezione ideologica” ma di “realtà clinica e umana”. “Non è disobbedienza – precisa -, è responsabilità”.
“Chi oggi pretende nomi da esporre al pubblico ludibrio – conclude -, vuole solo spegnere la voce di chi ricorda una verità scomoda: i Cpr sono incompatibili con i diritti umani”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com