Spettacoli
27 Agosto 2025
Una “Crossover Night” per onorare la sua eredità. Nicoletta Mantovani: "Parlare di memoria, quando si pensa a Luciano, è quasi strano. È come se non se ne fosse mai andato davvero"

La memoria di Pavarotti rivive tra i canali di Comacchio

di Redazione | 3 min

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Comacchio. Il prossimo 5 settembre piazzetta Trepponti a Comacchio ospiterà un concerto gratuito della Fondazione Luciano Pavarotti, presieduta da Nicoletta Mantovani, che celebra il Maestro attraverso un format inedito. Si intitola Crossover Night e porterà i solisti della Fondazione e ospiti d’eccezione a fondere lirica e musica leggera, promuovendo un dialogo musicale che fu la cifra stessa di Pavarotti.

L’iniziativa – alla quale si potrà assistere prenotandosi su VivaTicket e accomodandosi sui gradini della piazza – avrà anche una finalità benefica: l’associazione Giulia di Ferrara sarà presente con un massimo di 100 cuscini che chi vorrà potrà acquistare per avere una seduta più comoda, il ricavato sarà interamente devoluto a sostegno delle attività dell’associazione.

Per raccontare l’iniziativa proponiamo un’intervista a Nicoletta Mantovani, che ha accompagnato Luciano Pavarotti fino all’ultimo e oggi ne custodisce la memoria attraverso la Fondazione a lui dedicata.

“Crossover Night” non è solo un titolo evocativo, ma un manifesto d’intenti.
Il tema nasce dal desiderio profondo di rendere omaggio a uno degli aspetti più rivoluzionari dell’eredità di Luciano: la sua capacità di abbattere i confini tra generi musicali, con naturalezza e autenticità. Ha portato l’opera lirica nei cuori di milioni di persone, anche di chi non l’aveva mai ascoltata prima, e ha dato nuova dignità alla musica popolare, intrecciando con coraggio lirica, canzone d’autore e pop internazionale.
La serata si ispira a questa visione e sarà un viaggio musicale appassionante, dai capolavori operistici ai grandi classici della musica leggera. Il duetto sarà il cuore pulsante del format: due voci che si incontrano, si fondono, dando vita a un momento condiviso di pura emozione.

Com’è accolto oggi, nel mondo, il lascito del Maestro?
Parlare di memoria, quando si pensa a Luciano, è quasi strano. È come se non se ne fosse mai andato davvero. La sua Casa Museo a Modena lo racconta ogni giorno, e per tutti – anche per i più giovani – è ancora una presenza viva. Ha lasciato un’eredità non solo artistica, ma umana. Guardava ai giovani con autentico coinvolgimento, condivideva sapere e disciplina, trasmetteva la passione per l’opera come un bene universale, un patrimonio dell’umanità.

La scelta di Comacchio e della sua piazzetta Trepponti ha un significato che va oltre la bellezza del luogo.
Comacchio non è solo uno scenario suggestivo, ma un simbolo vivo della cultura locale. Organizzare un evento qui significa valorizzare un patrimonio paesaggistico e culturale, offrendo al pubblico un’esperienza che va oltre l’intrattenimento. Vogliamo costruire legami duraturi con i territori attraverso musica e arte, contribuendo a un turismo consapevole, partecipato, capace di emozionare e coinvolgere.

Ma qual è, oggi, l’eredità più viva lasciata da Pavarotti?
Luciano è stato un pioniere. Ha creduto che l’opera non dovesse essere chiusa in un élite, ma condivisa. Ha fatto da ponte tra mondi diversi, tra generazioni, tra sensibilità. Ha insegnato che il successo non è solo talento, ma sacrificio, disciplina e umiltà. Spesso era preoccupato da un’idea moderna di successo istantaneo: ricordava ai giovani che il talento va coltivato con rispetto. La sua lezione più importante è questa: mettere il cuore prima del successo.

La Fondazione che lei guida continua a ispirarsi al suo esempio.
Ogni nostra decisione è guidata da una domanda semplice: Luciano sarebbe stato fiero di questo progetto? Solo se la risposta è sì, procediamo. La nostra attività non è solo memoria, ma responsabilità. Portiamo avanti ciò che lui ha iniziato, nel solco dei suoi valori. La sua umanità, il rispetto per l’arte, la voglia di avvicinare le persone alla bellezza, restano per noi una bussola quotidiana.

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