Il gruppo ‘Piazza Ariostea libera’ ha recentemente rivolto una lettera aperta alla Soprintendenza di Ferrara, sollevando preoccupazioni riguardo alla gestione della piazza durante eventi di grande richiamo, come il Ferrara Summer Festival.
Nella missiva si sottolinea che “Piazza Ariostea rappresenta il cuore pulsante dell’Addizione Erculea, uno degli esempi più alti e riconosciuti di urbanistica rinascimentale” e che la piazza “non è semplicemente un luogo fisico: è un simbolo della città, un punto di riferimento per residenti e visitatori, nonché una testimonianza viva della visione umanistica che ha plasmato Ferrara, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità”.
Gli organizzatori degli eventi estivi hanno portato “pressione acustica elevata e prolungata, installazioni temporanee di notevole ingombro e invasività, stress del suolo, incremento del traffico veicolare anche in zone a traffico limitato”. Nel 2025, in particolare, la piazza è stata impegnata per “16 eventi nell’arco di 26 giorni e, tra allestimento e disallestimento, per più di due mesi la piazza è stata preclusa all’uso e alla visione da parte dei cittadini e dei turisti perché completamente transennata”.
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda l’utilizzo dei portici storici: “Questi ultimi, parte integrante del tessuto architettonico rinascimentale, adibiti a spazi di ristorazione temporanea, con tavoli, arredi mobili e totem pubblicitari”, un impiego che, secondo il gruppo, “appare difficilmente conciliabile con la natura del luogo, con il suo valore storico-artistico e con le norme di tutela che dovrebbero presiederne la fruizione”.
Alla Soprintendenza vengono poste domande precise: “Secondo quali criteri la Soprintendenza rilascia le autorizzazioni per l’utilizzo di Piazza Ariostea come sede di eventi ad alto impatto ambientale e acustico?” e si richiede di chiarire se siano state effettuate valutazioni preventive e monitoraggi sullo stato di conservazione dei beni vincolati, come la Colonna monumentale dell’Ariosto, la Chiesa delle Sacre Stimmate e i portici di Palazzo Rondinelli Ronchegalli.
Il gruppo sottolinea l’importanza di bilanciare promozione culturale e tutela: “Siamo convinti che la cittadinanza abbia il diritto di conoscere con trasparenza i parametri, le valutazioni e le motivazioni che guidano tali decisioni. Solo in questo modo è possibile promuovere un dibattito pubblico serio, sereno e informato su come conciliare le esigenze di crescita e sviluppo della città con il dovere primario della salvaguardia del suo patrimonio storico-artistico”.
Concludendo, la lettera esprime la speranza di un approccio lungimirante e condiviso: “Solo così potremo onorare davvero l’eredità rinascimentale che Ferrara custodisce e che il mondo intero ci riconosce”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com