Il Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) di Ferrara, per bocca del segretario regionale Luca Falcitano, proclama lo sciopero degli straordinari della Polizia Locale del capoluogo estense. La decisione, definita “inevitabile”, arriva dopo il mancato accordo in Prefettura e quello che definiscono “immobilismo” da parte dell’Amministrazione comunale. Quest’ultima ritenuta “indifferente alle richieste dei lavoratori” portate sul tavolo dall’organizzazione sindacale che parla di “condizioni di lavoro che non solo compromettono la dignità degli operatori, ma mettono a rischio la sicurezza della città”.
“L’azione – scrivono -, propedeutica allo sciopero, intende ribadire l’insostenibilità della situazione attuale e la necessità di interventi urgenti, in particolarmente in materia di organico, anche alla luce delle sempre maggiori incombenze e della giusta richiesta di sicurezza da parte della cittadinanza”.
“Se infatti – proseguono – il numero di agenti, storicamente inadeguato, rispetta comunque gli standard regionali, di per sé già bassi, altrettanto non si può dire per quanto riguarda i funzionari, sempre meno, e costretti a gestire uffici, reparti e personale su strada con carichi di lavoro sempre maggiori, oltre che a garantire l’operatività del Corpo su tutti i turni, compreso quello notturno, tanto voluto e richiesto da più fronti. Risulta legittimo chiedersi se e fino a quando reggerà un così precario equilibrio basato su uno sparuto pugno di persone”.
Lo stesso vale, sostiene il sindacato, per gli Ocm (ausiliari del traffico) “rimasti appena in 4”. Si tratta di lavoratori “indispensabili per sgravare la Polizia Locale dagli interventi minori, ma che invece l’Amministrazione pare voglia portare all’estinzione, riversando di conseguenza anche questi interventi sulla Polizia Locale”. Questo il Sulpl lo ritiene un “danno al servizio dato alla cittadinanza sia in termini di tempi di attesa (si pensi soltanto al disagio creato da un’auto in sosta irregolare sullo stallo riservato a persone disabili), sia in termini di impiego del personale di polizia in attività ‘secondarie’, a scapito di tipologie di interventi ben più impattanti in termini di sicurezza collettiva”.
A queste due problematiche vanno a sommarsi le “richieste di adeguamento salariale, in termini di retribuzione diretta e indiretta, dopo anni e anni di salari bloccati e di inflazione galoppante, che hanno sgretolato il potere di acquisto delle famiglie”. Un problema a cui, spiegnao, “l’Amministrazione potrebbe almeno in parte porre rimedio, avvalendosi dell’opportunità di incrementare l’apposito fondo concessa dal Decreto PA agli Enti Locali, proprio a questo scopo”.
“Ma anche su questo fronte – concludono – nulla di fatto, tranne una timida apertura nei confronti di possibili polizze sanitarie a favore del personale del Corpo, a compensazione della quotidiana esposizione a rischio infortuni ed aggressioni”.
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