Copparo. Sono trascorsi sei anni da quella terribile mattinata del 24 agosto 2019, giorno in cui a Cinzia Fusi venne tolta la vita per mano del suo ex compagno. Una immensa tragedia che è rimasta impressa nei cuori e nelle menti della cittadinanza copparese che, oggi come allora, si stringe ai familiari e alla comunità di Cologna, in cui Cinzia Fusi abitava.
«Il 24 agosto 2019 è stata scritta una delle pagine più nere della storia del nostro territorio – dice il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni -. Quella drammatica giornata è ancora scolpita nella mia memoria. È difficile, se non impossibile, cancellare quella sensazione di spaesamento, angoscia che ha accompagnato quelle ore, scandite dalle notizie che si susseguivano su quanto era accaduto. Come tanti altri cittadini, non riuscivo a capacitarmi di quanto avvenuto, che una giovane donna fosse stata strappata alla vita in maniera tanto crudele».
«Il mio pensiero – prosegue il sindaco – è andato subito a Cinzia e all’inimmaginabile sofferenza inferta ai suoi familiari. Nei giorni successivi a questo momento tanto tragico, mi sono sentito davvero orgoglioso della comunità che mi pregio di rappresentare come sindaco: ricordo la grande adesione alla fiaccolata per vie del centro cittadino e la partecipazione a tutte le iniziative che sono state organizzate per dire “No alla violenza sulle donne”».
«Proprio nel nome e nel ricordo di Cinzia – aggiunge -, e di tutte le altre donne vittime di violenza, come Amministrazione comunale abbiamo con convinzione sostenuto iniziative simboliche quali mostre, convegni e inaugurazioni di panchine rosse sul territorio, sottoscritto patti in sinergia con diversi enti per mettere in campo azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema».
«Uno degli atti più importanti – conclude – è stata, indubbiamente, l’apertura nel 2020 dello sportello anti-violenza “Nontiscordardime”, che ha sede nella nostra Casa della Comunità: un presidio, frutto della sinergia tra l’Unione dei Comuni Terre e Fiumi, il Centro Donna Giustizia, l’Azienda Usl -Distretto Centro-Nord e Assp (Azienda speciale servizi alla persona) e il sostegno della Regione, che continua a confermarsi un punto di riferimento per le donne che subiscono violenza sotto diverse forme, le quali possono trovare ascolto, sostegno e aiuto da parte delle operatrici e di tutta la rete collaborante al progetto. Lo dovevamo a Cinzia e a tutte le donne che abbiamo pianto in questi anni, nella speranza, un giorno, che vero amore e rispetto prevalgano».
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