Attualità
22 Agosto 2025
Visita della Camera Penale Ferrarese all'interno del penitenziario. Calano i detenuti, ma resta l'allarme sovraffollamento. Continuano anche i problemi legati all'organico della polizia penitenziaria

L’estate ‘bollente’ dell’Arginone

di Davide Soattin | 3 min

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Anche quest’anno, aderendo all’iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Carcere dell’Upci denominata “Ristretti in agosto”, una rappresentanza composta da avvocati del direttivo della Camera Penale Ferrarese e del locale Osservatorio Carcere, ha fatto visita al carcere di via Arginone.

“Si tratta di un importante momento di monitoraggio delle condizioni di vita dei detenuti – spiegano i partecipanti all’iniziativa – che mira a sensibilizzare la politica, l’opinione pubblica, il mondo dell’informazione, l’associazionismo e la magistratura tutta sulle condizioni inumane e degradanti in cui versa la popolazione carceraria, ancora più insopportabili durante il periodo estivo“.

La delegazione è stata accolta dalla direttrice dell’istituto, la dottoressa Maria Martone, dalla dottoressa Annamaria Romano dell’Area Educativa e dalla vice comandante, commissario Francesca Montani.

Durante l’incontro, gli avvocati hanno potuto apprezzare l’acquisto (reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di associazioni locali) e dell’installazione di impianti di nebulizzazione, collocati nelle aree di incontro fra detenuti e familiari; strumenti, questi, indispensabili per far fronte alle elevate temperature degli ultimi mesi.

La visita ha riguardato alcune sezioni comuni, in particolare la V, VI e VII e la cd Sezione Z che accoglie i familiari dei collaboratori di giustizia.

I ventilatori – acquistati grazie alla generosità di tutti in soggetti che hanno partecipato alla raccolta fondi promossa proprio dalla Camera Penale Ferrarese – sono stati posizionati presso le aree comuni delle varie sezioni nonché – quelli più piccoli – presso le singole celle. Si è inoltre registrato un leggero calo del numero dei detenuti presenti – si è passati infatti da 400 unità alle attuali 385 unità – per effetto di scarcerazioni (fine pena e concessione di misure alternative) e trasferimenti in altri istituti (anche per ragioni disciplinari).

Le criticità, comunque, permangono – fa notare la delegazione – sia sotto il profilo del sovraffollamento (la capienza consentita è comunque di circa 244 unità) sia per quanto riguarda la “preoccupante e significativacarenza di personale. “Si è appreso, infatti, della mancanza strutturale di 25 unità a fronte di un numero mimino di personale richiesto pari a 96 unità” aggiungono gli avvocati, specificando che “nel corso del periodo estivo, la carenza di organico diventa ancora più significativa in ragione delle assenze dovute al piano ferie, arrivando all’attuale carenza di personale di 40 unità. Ciò ha reso di fatto impossibile lo svolgimento di alcun tipo di attività trattamentali, che riprenderanno, quindi, solamente a partire dal mese di settembre”.

“L’area educativa – prosegue la Camera Penale – dall’inizio di quest’anno è, peraltro, passata da 5 a 3 unità e tale grave carenza, benché segnalata a più riprese agli uffici di competenza, non ha ancora trovato soluzione. Le attività lavorative continuano, purtroppo, a coinvolgere un esiguo numero troppo esiguo di detenuti. Tuttavia, è importante segnalare come negli ultimi tempi due importanti aziende locali hanno deciso di “puntare” anche sulla popolazione carceraria, assumendo detenuti e offrendo loro una importante possibilità di reinserimento in società oltre che un evidente e fondamentale sostegno economico”.

In particolare, tre detenuti sono stati assunti da un’azienda agricola, mentre altri due detenuti risultano occupati all’interno del carcere, in uno spazio concesso in comodato gratuito, da un’azienda di Altedo che si occupa di imballaggi. Diciannove detenuti risultano svolgere lavoro all’esterno ex art. 21 O.P.

“Infine, preme rilevare come la carenza di fondi non consenta al Serd di predisporre programmi per i soggetti tossicodipendenti, che, secondo quanto comunicato, rappresentano una percentuale molto elevata di detenuti. Questa situazione, ovviamente, crea importanti criticità nella gestione della popolazione carceraria all’interno della struttura” conclude la delegazione.

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