Un “compenso aggiuntivo” per il 2024 a direttori generali e commissari straordinari di Ausl e Sant’Anna. È quello che denuncia il Comitato Diritti Violati, facendo riferimento al Dgr n.1359 del 4 agosto 2025 pubblicato dalla Giunta Regionale dell’Emilia Romagna.
Nello specifico, con determina 1018.2025, l’Azienda Usl di Ferrara – fa notare il Comitato – ha riconosciuto 25.641,32 euro all’ex dg Monica Calamai per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e lo stesso – sempre nello stesso periodo – ha fatto per la direttrice amministrativa Anna Gualandi (20.336,05 euro), per il direttore sanitario Emanuele Ciotti (11.881, 95 euro) e per la direttrice sanitaria Giuliana Fabbri (8.487, 10 euro). All’ex dg Calamai sono stati inoltre riconosciuti – sempre secondo il Comitato – altri 25.274,11 euro dall’ospedale di Cona (di cui era commissario straordinario) dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. Per il Sant’Anna, emolumenti aggiuntivi li avrebbero ricevuti la sub commissario amministrativo Marinella Girotti (20.219,27 euro) e la sub commissario sanitario Giuliana Fabbri (20.219,27 euro).
Compensi che per l’ex direttrice e commissaria arriverebbero dunque a 50.735,43 euro, “nonostante – dice il comitato – i disagi sanitari che la collettività ha subito e subisce”. Tra queste cita: “Blocco delle prenotazioni per visite sanitarie e prestazioni specialistiche e strumentali, allungamento biblico dei tempi di attesa che hanno obbligato moltissimi ferraresi che volevano fare in tempi umani-terapie-esami-visite oppure interventi chirurgici, a rivolgersi, quasi sempre a pagamento, a strutture sanitarie private anche di altre città o regioni, per eseguire quelle prescrizioni ordinate dal proprio medico curante”.
Una decisione che, interviene anche Gianni Squarzanti (segretario Psi di Ferrara), “indigna sicuramente la popolazione ferrarese” ma anche il socialisti ferraresi che “vogliono essere chiari”. “Non è l’invidia per i 50.000 o più euro eventualmente erogati – scrivono -, né per il risparmio irrisorio di questi, che certo non risolleverebbero la sanità ferrarese, ma l’indignazione c’è tutta e diventa irritazione se contestualizzata con i lunghi tempi per visite ed analisi che ridicolizzano il concetto di sanità pubblica”.
“In termini di qualità, tempestività ed accesso ai servizi per la popolazione più debole nel sostenere i propri diritti – scrive il segretario dei socialisti -, quali erano gli obiettivi predefiniti e quali i risultati raggiunti?”
Chiede dunque alle Aziende Sanitarie e alla Regione Emilia Romagna di “rendere accessibile il documento di valutazione che al momento non troviamo sul sito della trasparenza per consentire al cittadino comune che voglia leggere e comprendere”.
La segreteria del Psi di Ferrara dice infatti di “non condivide il populismo di destra” e per questo “non intende praticare o sostenere quello di sinistra”. Gli incentivi per cui chiede trasparenza “vengono definiti a seguito di valutazioni degli Oiv (Organismo Indipendente di Valutazione di nomina regionale)”. Per questo ritengono potrebbe “interessante, conoscere le valutazioni che hanno portato a questa ed eventuali altri erogazioni”.
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