Lettere al Direttore
18 Agosto 2025

Schiamazzi in Darsena e “sonno negato”

di Redazione | 2 min

Desidero cortesemente sapere se è davvero irrilevante per chi tiene alla convivenza civile che a una folla di persone venga permesso di stabilire per due mesi d’estate, ogni notte, il centro dei loro più rumorosi divertimenti a pochi passi dalle abitazioni di una moltitudine di famiglie.

La cosa avviene ignorando le già molteplici e ripetute denunce di “sonno negato”. Ma oltre al sonno ci sarebbe in subordine anche il diritto degli abitanti di non essere impediti nel dedicarsi ad altri intrattenimenti più discreti che per esercitarsi chiedono solo di non essere sommersi da uno tsunami sonoro.

Gli schiamazzi si protraggono fino alle tre di notte, e oltre, anche quando iniziative ufficiali ed esercizi commerciali chiudono a mezzanotte. Questo perché nessuno impedisce al pubblico di rimanere in loco, e nessun limite orario, che mi risulti, ha mai dissuaso un ubriaco nelle sue esibizioni; ma soprattutto perché non si riesce neppure ad avere una pattuglia che impieghi dieci minuti a mezzanotte per andare sul posto, fare un giretto, e pronunciare una semplice parola, cioè “sfollare”.

Invece chi abita in via Mulinetto, fronte Darsena, è costretto -ma solo chi può- a sigillarsi in camera con finestre insonorizzate e aria condizionata accesa solo per ridurre un po’ l’impatto sonoro. Poi alle quattro di mattina, o poco oltre, arrivano le macchine ancora più rumorose per rimuovere i resti della baldoria; non ci crederete ma dominano i rumori di vetri.

Tra gli “insonni forzati” che vivono nella mia strada so per certo esserci persone che lavorano con turni non agevoli in settori della vita civile fondamentali per tutti, verso i quali la società ovunque è molto esigente, ma nella nostra città esige loro anche di donare il sonno ad una folla di invasati del Karaoke o altri divertimenti.

Nel frattempo -visto il grado di sensibilità cittadina- e il protrarsi immutato dello status quo – sembra che da queste parti dovremmo imparare recuperare il sonno in inverno, andando in letargo come gli orsi.

Un altro abitante di via Mulinetto

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