Sportello Sociale Casa, stanziamento di 100mila euro
Un servizio da oltre 6mila contatti ogni anno che rappresenta il primo riferimento per i cittadini che cercano risposte sul fronte abitativo. È lo Sportello Sociale Casa
Un servizio da oltre 6mila contatti ogni anno che rappresenta il primo riferimento per i cittadini che cercano risposte sul fronte abitativo. È lo Sportello Sociale Casa
Lo piangono il mondo dell'istruzione, quello della politica, quello del sindacato e quello del volontariato. È morto ieri pomeriggio, venerdì 15 agosto, all'età di 72 anni, Alessandro Tagliati, insegnante in pensione e animatore di comitati e gruppi culturali cittadini
Dando seguito alla normativa nazionale che prevede la compartecipazione alla spesa sanitaria da parte degli assistiti, la Regione Emilia-Romagna ha adottato una serie di interventi mirati per rafforzare il sistema di recupero dei crediti non ancora riscossi
Come avvenuto nella scorsa estate, anche nel 2025 il grande caldo incide sulla rete dell'emergenza sanitaria e Ps della provincia di Ferrara. I dati degli accessi ai pronto soccorso del Delta. Cona, Cento ed Argenta del 14 e 15 agosto sono sovrapponibili a quelli dello scorso anno
Torna l’appuntamento con “Un Angelo di nome Giulia”, la manifestazione che unisce spettacolo e solidarietà nel segno del ricordo e dell’impegno sociale. Mercoledì 22 ottobre alle ore 21, il Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara ospiterà la 17ª edizione con protagonisti d’eccezione: Elio e le Storie Tese
“Vicino alla lapide dove è stata posta la foto del giornalista palestinese Anas al Sharif, ammazzato a Gaza, c’è anche la lapide con il nome e ricordo del mio bisnonno, Emilio Arlotti, ammazzato con gli altri antifascisti nello stesso eccidio, nella stessa notte dai fascisti repubblichini. La foto di Anas appoggiata lì accanto mi ha commossa profondamente e resa ancor più orgogliosa e grata a chi ha sacrificato la vita per la verità e la libertà della sua gente. Vorrei che quella foto stesse lì per sempre. Ottantadue anni fa come oggi. GRAZIE!”.
Con queste parole Giovanna Azzini ha voluto testimoniare la sua emozione di fronte al gesto compiuto lo scorso 11 agosto a Ferrara, quando in Corso Martiri della Libertà, accanto alla lapide che ricorda le vittime dell’eccidio fascista del 1943, è stata apposta la foto del giornalista palestinese ucciso nei bombardamenti su Gaza.
Un’iniziativa promossa da “Ferrara per la Palestina” che intendeva stabilire un ponte simbolico tra i caduti della Resistenza e chi, come Anas al Sharif, ha perso la vita nel raccontare la verità dal fronte. Ma la foto, poche ore dopo la manifestazione, è stata distrutta e gettata nell’immondizia, scatenando indignazione e proteste. Il giorno successivo è stata riposizionata, accompagnata da una bandiera palestinese, per poi essere rimossa dagli stessi organizzatori nel timore di ulteriori danneggiamenti.
La vicenda ha rapidamente assunto anche un carattere politico. Il sindaco Alan Fabbri ha parlato di “strumentalizzazione della nostra storia”, annunciando di aver chiesto l’intervento del prefetto e sottolineando come “accostare Anas al Sharif ai martiri del ’43 significhi non rispettare chi ha lottato per la nostra democrazia”. Un intervento che ha suscitato nuove reazioni, soprattutto tra le associazioni pacifiste e i cittadini che hanno difeso il valore dell’iniziativa, interpretata come un atto di memoria condivisa.
In questo clima, le parole di Giovanna Azzini emergono come un contrappunto intimo e potente. La discendente di uno dei ferraresi fucilati nel ’43 ha sentito nella presenza della foto di Anas un legame profondo tra passato e presente, tra chi ieri e chi oggi ha sacrificato la vita in nome della libertà. Un sentimento che va oltre la polemica e restituisce il senso più autentico di quel gesto: ricordare che la difesa della verità non conosce confini né epoche, ma parla sempre la stessa lingua.
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